mercoledì 28 luglio 2021

" NO ALLA SESSUALIZZAZIONE DELLE ATLETE " -LE GINNASTE TEDESCHE CON LA TUTA .

 



TOKIO -C'è la tuta che arriva alle caviglie. Una tuta che copre glutei e cosce, polpacci e ginocchia. Meno spazio all'immaginazione, più spazio all'esibizione. Ci sono i cristalli e le pietre, c'è il body rosso scarlatto, ci sono le maniche, come da tradizione, ma sotto sotto c'è altro: la divisa non è più il classico body da ginnasta, ma una tuta, aderente e coprente, che arriva ai piedi.

Così si sono presentate le ginnaste tedesche alle qualificazioni. E così sarà, fino a fine Olimpiade. Per mettere fine alla "sessualizzazione della ginnastica", così è deciso. C'è stato un momento in cui la squadra tedesca ha deciso di rompere con la tradizione e coprire le gambe. Avevano indossato la tuta con calzamaglia agli Europei di Ginnastica artistica dello scorso aprile ma, non erano sicure di indossare la divisa coprente anche a Tokyo 2020. Poi si sono sedute: "E ci siamo dette - racconta Sarah Voss - c'è una grossa competizione.

 Dobbiamo essere sorprendenti". Ed è stata presa una scelta per mandare un messaggio contro la "sessualizzazione della ginnastica e delle donne" e un segnale contro ogni forma di abuso nei confronti delle atlete. 

Non è un caso, infatti, che le Olimpiadi di Tokyo siano le prime dopo la condanna a quasi 200 anni per abusi sessuali su centinaia di atlete dell'ex medico della nazionale americana di ginnastica, Larry Nassar. L'obiettivo è anche "evitare di sentirsi a disagio" sottolinea la federazione: a volte il il body può spostarsi durante un volteggio, un esercizio, uno spaccata e creare imbarazzo nelle atlete.

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