martedì 6 aprile 2021

UN ALTRO "CAPOLAVORO "DEL SISTEMA PRENOTAZIONI VOLUTO DA FONTANA ( con B. e B ) -ANZIANI DI 90 ANNI CONVOCATI NEL GIORNO SBAGLIATO

 



MORBEGNO ( Sondrio )-Signora Anna, 91 anni.

«Abbiamo prenotato il vaccino il 15 febbraio scorso, nel primo giorno utile – racconta la figlia - L’ho fatto attraverso la piattaforma on line, e come è successo a molti sono riuscita ad inserire tutti i dati richiesti solo dopo un’ora e mezza di attesa. Mia mamma, una donna ancora molto attiva, pienamente lucida e consapevole, era molto determinata ad aderire e ci teneva a non perdere nemmeno un giorno per mettersi in lista».

Completato l’iter on line, sono passati i giorni e ma non è arrivata nessuna comunicazione. Così dopo un paio di settimane i figli di Anna hanno contattato il numero verde della Regione: niente, è stato detto di attendere anche se ai familiari è sembrato strano che una donna di più di 90 anni, oltre tutto residente nella città in cui si trova il punto vaccinale e con una prenotazione della prima ora, ancora non fosse stata contattata.

La telefonata è finalmente arrivata, con l’appuntamento è per il 30 marzo alle 9,10. La signora Anna si è preparata con scrupolo, ha evitato di uscire di casa nei giorni scorsi per non rischiare un malanno che potesse impedirle di essere presente nel giorno stabilito ed è arrivata al punto vaccinale con tutti i moduli già compilati per velocizzare la procedura. Le è stato chiesto se avesse già ricevuto la prima dose e lei ha detto di no, perché era lì proprio per la prima iniezione. Niente, la giornata era dedicata ai richiami, per cui dovrà attendere di nuovo.

«Hanno chiesto nome e numero di cellulare, che mia madre ha dato – afferma la figlia – quando l’ho raggiunta ho verificato anche io la situazione e le infermiere stesse si sono dette dispiaciute e sorprese. Capisco che non è colpa loro, evidentemente c’è stato un errore nella gestione delle prenotazioni a livello regionale. Mia mamma, era felicissima di potersi finalmente vaccinare e iniziare un percorso per mettersi al sicuro da una malattia che spaventa, ed è rimasta molto colpita, con un misto di rabbia e delusione».

«Personalmente – prosegue la figlia – mi ha scosso anche vedere l’altra anziana, quasi sorretta dai parenti perché in difficoltà a camminare, rimandata a casa per lo stesso errore»

Da La Provincia di Sondrio 31 Marzo 





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