"Come hanno sostenuto prestigiose personalità della comunità scientifica, del mondo politico
e religioso, dell'associazionismo e del volontariato, dinanzi ad un'emergenza sanitaria di queste
dimensioni non regge l'idea di una proprietà esclusiva dei brevetti. Produrre vaccini deve essere
considerato un bene da mettere a disposizione di tutti i Paesi del mondo, quelli ricchi e fortemente
sviluppati e quelli maggiormente in difficoltà, con sistemi sanitari più fragili. Il vaccino deve essere
effettivamente un bene comune, accessibile a tutte le donne e a tutti gli uomini della terra: un diritto
di tutti e non un privilegio di pochi.
Il nostro Paese, che sin dall'inizio della pandemia ha promosso e sostenuto l'iniziativa comunitari"
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