giovedì 24 settembre 2020

LA CULTURA DELINQUENZIALE DEI RAZZISTI , TANTO CARA A CERTA DESTRA , SI ACCANISCE CONTRO UNA RAGAZZINA E LA MADRE

 


ROMA-Roma, razzismo su una ragazzina araba: picchiata e bullizzata a scuola

Tutto ha avuto inizio all'inizio dello scorso anno scolastico, nel settembre 2019, quando la giovane nordafricana ha cominciato ad essere presa di mira da alcuni ragazzi più grandi di lei che frequentano una scuola secondaria di primo grado. 

Prevaricazioni e violenze verbali che con i mesi hanno portato la giovane ad aver paura di andare a scuola. I giorni si susseguono, l'allora 12enne trova il coraggio di andare a scuola ma le cose non migliorano, anzi. Poi il lockdown con la chiusura della scuola media che in qualche modo permette alla giovane di tornare ad avere un po' di serenità. Ricomincia l'anno scolastico e per la giovane che intanto ha compiuto 13 anni ricomincia l'incubo.

Dal bullismo all'aggressione fisica 

E dalle offese razziste si è passati all'aggressione fisica. Chi la perseguita attende semplicemente l'occasione giusta che si presenta nel pomeriggio dello scorso 16 settembre quando la teenager viene invitata ad una festa di compleanno di una sua amica. La ragazza passa a prendere una sua coetanea e le due si dirigono verso il locale dove è in programma la festa, ma per arrivarci deve passare davanti ad un parco. Proprio qui la 13enne si trova davanti i suoi incubi: una ragazzina ed un ragazzino che frequentano la sua stessa scuola e che dall'anno prima l'hanno presa di mira per il colore della sua pelle. 

Come da amaro copione i due amici vedono la loro 'preda', l'avvicinano e cominciano ad insultarla: "Araba di m***a. Tornate al vostro paese. Figli di pu****a.". Poi l'aggressione fisica. La ragazzina viene colpita con uno schiaffo, cade in terra, la compagna di scuola le sale addosso e la colpisce al volto. Nel parco oltre ai due ragazzi che l'hanno presa di mira anche la loro comitiva che, invece di prendere le parti della 13enne, comincia ad incitare l'aguzzina. Poi gli sputi e persino un video "che ha cominciato a girare fra le chat della scuola", racconta poi la vittima in sede di denuncia. 

Picchiata prima di andare alla festa di un'amica 

In lacrime la vittima va alla festa e consegna il regalo di compleanno alla sua amica, poi telefona ai genitori per farsi venire a prendere. Davanti al locale dove la ragazza doveva festeggiare il compleanno della sua amica arrivano mamma e papà. La trovano con le lacrime agli occhi, i vestiti strappati ed i segni sul volto dell'aggressione appena subita. 

I genitori chiedono alla ragazza cosa sia successo ma lei risponde con un laconico "niente", sino a quando vede la compagna di scuola che l'aveva appena aggredita avvicinarsi in compagnia della madre. La ragazza la indica ai genitori, dicendo loro di essere stata picchiata e qui accade quello che nessuno si aspetta. 

L'aggressione e gli insulti razzisti della mamma 

La mamma della vittima dice alla signora: "Guarda tua figlia cosa ha fatto alla mia", ma la signora come se nulla fosse le risponde "Guarda che lo faccio anche a te". Poi gli insulti razzisti in uno spartito già ascoltato: "Arabi di m***a, Tornatevene al vostro Paese". Poi prende un bicchiere che si trovava sul tavolino di un bar e prova a lanciarglielo contro, venendo fermata dal titolare dell'esercizio commerciale uscito sul marciapiede dopo aver sentito volare parole grosse. 

La denuncia ai carabinieri 

La madre della ragazza che aveva appena aggredito la 13enne però prosegue con le offese a sfondo razzista. I genitori della vittima chiamano il 112 e sul posto intervengono i carabinieri e l'ambulanza del 118, che poi trasporta la vittima all'ospedale Sandro Pertini, dove la refertano con un "trauma al volto" ed un "trauma policontuso all'orecchio sinistro". 

Dimessa dal nosocomio di via dei Monti Tiburtini la giovane trova il coraggio di denunciare le aggressioni subite e sporge denuncia ai carabinieri alcuni giorni dopo. Ma l'incubo non è finito, perchè a scuola l'aspettano il ragazzo e la ragazza che l'hanno presa di mira.



ROMA TODAY 

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