MILANO -
Il comparto raggruppa nomi importanti tra cui Humanitas, Mater Domini e Gruppo Multimedica. La Regione pronta a finanziare il 50% dei costi del rinnovo contrattuale, ma a quanto pare non basta.
È una comunicazione carica di ironia ma anche di profonda delusione quella fatta dalle segreterie provinciali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl dei laghi e Uil sul mancato accordo definitivo del contratto collettivo nazionale della sanità privata. In effetti, è difficile provare sentimenti diversi dopo 14 anni di attesa, una trattativa lunga e travagliata, un accordo con il ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni .
«Se questa storia rappresenta già di per sè uno scandalo – conclude il sindacato – in Lombardia sta assumendo i contorni della beffa grottesca. Dopo il Covid, dopo i contagi, dopo i morti, sembra vincere ancora il profitto e l’interesse economico. Il tempo degli eroi sembra passato. Non intendiamo rassegnarci alla vergogna di questa vicenda. Per questo motivo a livello nazionale ci stiamo battendo perché, in caso di mancato rinnovo, non vengano riconosciute le maggiorazioni nelle fatturazioni a rimborso delle prestazioni erogate».
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