venerdì 1 maggio 2020

LETTERA DAL CARCERE ....lo spettro



LETTERA DAL CARCERE  ( 11 ) .KARL MARX

Carissima  Paola
Ti prego di scrivere allo zio Carlo  che ho ricevuto la sua lunga lettera e che appena potrò gli risponderò .
Mi chiedi cosa faccio in carcere ?  Leggo, scrivo , cerco di parlare cogli altri detenuti per scambio di opinioni  durante i pochi momenti comuni.
E cerco di riflettere .
Anche tu pensi che il carcere sia una specie di collegio per donzelle della buona società , prive però di dote ?  Il carcere è il carcere e basta !
Una riflessione mi ha portato a delle considerazioni circa la situazione sanitaria dentro e fuori il carcere . Soprattutto fuori .
Lo scoppio della spagnola ha dimostrato ancora una volta l’irresponsabilità di certa destra alleata col clero oscurantista che sfrutta la situazione particolare di certe classi per fomentare l’opinione pubblica contro chi si preoccupa del bene comune e della salute di tutti
E’ un classico della storia . Che si ripete .

Loro, i reazionari parlano, urlano , di cose che non sanno a coloro che non sanno ; ma sanno quello che fanno scientemente .
E più uno non sa ,più ascolta chi dice di sapere .
E’ come se io proclamassi e prescrivessi terapie cardiache al posto di colleghi specializzati  in questa branca della medicina . Del resto tutto è possibile : anche un giornalista fanfarone è accreditato come esperto di elisir della lunga vita .
Anche se il carcere mi impedisce di esercitare la professione sanitaria posso affermare che sono sempre stato un medico liberissimo nelle mie scelte che ho pagato a volte anche duramente .
Scelte professionali , quali quelle di dedicare scienza e coscienza esclusivamente ai lavoratori ,mentre avrei potuto intraprendere una brillante carriera universitaria . Non l’ho mai detto ad alcuno .
Ben due cattedratici mi hanno invitato a diventare loro assistente . Il primo era una persona straordinaria che incontravo anche fuori dalla aule universitarie e che mi forniva libri su libri della sua disciplina . Il secondo era un “ barone “ ( noi li chiamavamo così ) che era rimasto sorpreso di tanta attenzione ( e cognizione ) per la materia da lui insegnata . Ho rifiutato entrambe le proposte .
Ho fatto bene ?
Le premesse culturali per praticare una medicina nell’interesse dei lavoratori c’erano tutte ….è il dopo che mi ha lasciato alquanto perplesso .
L’atmosfera è cambiata . E lo “spettro”, quello citato da  KARL MARX  non si aggira più nell’Europa .

Un abbraccio


Andrea  1° MAGGIO  2020 



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