ROMA Secondo gli standard di sicurezza, ogni infermiere dovrebbe seguire 4 pazienti, tuttavia la media negli ospedali pediatrici è di un infermiere per 6,6 pazienti, 2,6 pazienti in più del previsto. Secondo la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), "per ogni paziente extra il rischio di mortalità a 30 giorni aumenta del 7%. Con due pazienti e mezzo in più arriva al 17-18%.
Sommando poi i dati delle attività infermieristiche mancate, il rischio di mortalità per i bambini ricoverati arriva al 25-26%". "Sono dati che grazie alla buona volontà dei professionisti e alla capacità del management delle aziende non si sono realizzati, ma il livello di allarme è alto e di questo si deve tenere conto al momento della scelta delle politiche di programmazione.
La carenza di personale in genere finisce anche per dover impegnare i già pochi infermieri in attività che infermieristiche non sono: come eseguire richieste di reperimento materiali e dispositivi, compilare moduli per servizi non infermieristici, svolgere attività burocratiche o più banalmente rispondere al telefono. Il report sottolinea che a causa del super lavoro il 32% degli infermieri è finito nell'area del "burnout", la sindrome da esaurimento emozionale che colpisce chi per professione si occupa delle persone.
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