martedì 18 giugno 2019

FRASI " NEGRA DI M.... " HAI FIGLI MONGOLOIDI " per un giudice sono di lieve entità



GENOVA -Per la vittima ( e per la gente che non si omologa al clima creato da questo governo n,d,r,)si tratta di un caso di discriminazione razziale. Per la Procura è invece un “fatto di lieve entità”, e per questo va archiviato. La vicenda risale ad alcuni mesi fa. C’è un’automobilista che vorrebbe parcheggiare, e una donna che sta tenendo il posto per il compagno: una situazione ordinaria, che in un attimo degenera. La prima insulta quest’ultima, poi la travolge e scappa. Non prima di averle rivolto parole che, secondo la versione della vittima, sono veri e propri insulti a sfondo razziali: «Straniera di M...”, “Nera di m...”. Frasi a cui si aggiungono altri insulti ai figli della donna, uno dei quali affetto da autismo: «Cosa fai qui con questi bambini mongoloidi?».

L’automobilista fugge, la donna travolta viene soccorsa in ambulanza e riporta ferite giudicate guaribili in 19 giorni. Durante la caduta riesce però a memorizzare il numero di targa dell’auto pirata, che è ciò che poi consente alla polizia municipale di identificare la donna al volante, denunciata per lesioni.

Il pm Stefano Puppo ha chiesto di archiviare il caso, perché di lieve entità. Secondo l’avvocato difensore della donna Marco Mensi, la vicenda ha però un risvolto inquietante, legato al tema della discriminazione razziale: «Non parliamo di una semplice lite, ma di una vicenda banale degenerata su base razziale. L’automobilista ha aggredito questa donna perché di colore, cosa che le ha ripetuto più volte, prima di investirla».( Il secolo XIX )

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