mercoledì 13 febbraio 2019

MAURO PAGANI E COLORO CHE NON SANNO E VOGLIONO PARLARE



PRESIDENTE GIURIA D'ONORE DI SANREMO -( da 40 anni in musica )
Il musicista si è è detto "stupefatto" per via delle polemiche.
Intervistato da RollingStone, Mauro Pagani, il Presidente della Giuria d’Onore di Sanremo, ha voluto dire la sua sulle polemiche delle ultime ore. Polemiche che hanno riguardato il meccanismo di voto e che hanno coinvolto anche esponenti dell’attualità politica.  “Sono stupefatto. Le polemiche a Sanremo ci sono sempre, ma un livello di disinformazione tale mi pare offensivo”, ha detto Pagani. E sulla mancata vittoria di Ultimo ha aggiunto: “Maradona, Pelè o Messi sanno che ogni settimana possono perdere una partita e imparare a perdere è imparare a fare il proprio mestiere e a vivere. Anche i Beatles o Bowie non hanno avuto solo successi, e lo hanno accettato. E che un artista che l’anno prima vince Sanremo Giovani e l’anno dopo non ci riesce, sarebbe auspicabile che non protestasse, soprattutto se il regolamento è rimasto lo stesso”. 



“Sanremo ha un regolamento pubblicato mesi prima che dice “da casa potete votare al costo di 51 centesimi, il vostro voto vale il 50%, mentre quello della sala stampa il 30 e la giuria d’onore il 20 – ha continuato Pagani – Faccio questo mestiere da 53 anni: ho smesso di contare i miei concerti dopo i duemila ed erano ancora gli anni ’80 e ho partecipato come musicista, produttore o ospite a più di 150 dischi. Forse qualche competenza ce l’ho. Anche i miei colleghi della giuria possono tutti vantare esperienze nel campo della musica, della radio o della televisione, del cinema o del giornalismo. Hanno deciso tutto loro e adesso, sorprendentemente, si lamentano“.
Se il papà di Mahmood non fosse stato egiziano.....
Viviamo in tempi oscuri, in cui il razzismo non è più strisciante ma palese nella società. Non c’è più vergogna. Vedere così tanta ignoranza e ostilità nei confronti di un ragazzo italiano, nato e cresciuto al Gratosoglio, è una cosa d’altri tempi, offensiva per questa nazione. Ogni volta constatarlo mi fa rabbrividire, e mi riempie di sconforto per il domani dell’Italia e dei miei figli.
Il pezzo di Mahmood...
Era un pezzo che aveva tre parti ben distinte e tutte e tre forti, oltre che dosate bene tra loro. E poi lui canta molto bene, non a caso al DopoFestival è stato votato il migliore dagli altri cantanti. AVREI VOLUTO SCRIVERLO IO -

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