domenica 17 febbraio 2019

L'ARCIVESCOVO DI MILANO MONS. DELPINI A VARESE

Gazzada Schianno: incontro con monsignor Delpini a Villa Cagnola


VARESE "Credo che la comunità cristiana possa davvero essere il luogo dove tenere vivo e aperto questo confronto, e lo spazio dove ci si possa confrontare senza che le differenze diventino conflitto, avendo a cuore non le ideologie ma le questioni vere e concrete, mettendo al centro i problemi veri delle persone. In questo amministratori locali bravi e onesti con la loro esperienza possono essere buoni maestri e le Amministrazioni locali devono sostenere le espressioni della società civile promuovendo il bene comune, che è il convivere solidale, e favorendo così il senso di appartenenza dei molti alla comunità condivisa».
Monsignor Delpini, parlando di comunità ha voluto portare l’attenzione anche su un tema che gli è caro, quello dell’immigrazione: «La presenza di persone che vengono da altri Paesi non può essere solo un problema. Temo che sul tema migranti ci sia stata confusione e una riduzione dei tanti immigrati unicamente a chi arriva con i barconi. Occorre crescere insieme, in un senso di appartenenza, che non può essere creato solo dall’offerta di servizi, seppure necessari.  Quali sono i valori della convivenza, i cristiani lo ricavano dalla Dottrina della Chiesa con l’indicazione della centralità della persona umana».
«La parola immigrati è un termine che confonde perché non si sa cosa indichi esattamente – ha detto in conclusione rispondendo ad una domanda –  Gli immigrati possono essere una risorsa, basti pensare a chi lavora e dà il proprio contributo all’economia. E ci sono anche quelli che arrivano e non hanno niente per cui molte persone reagiscono con paura, con timore perché obiettivamente vi sono aspetti problematici. Non ho risposte su come aiutare ad avere un’idea cristiana su questo capitolo. Quello che vedo è che si parla molto di loro, ma loro non parlano, mentre questa popolazione immigrata può dire qualcosa. Ascoltandoli possiamo capire in che senso sono risorsa, potenzialità ricca di promesse. Una considerazione seria del fenomeno deve sviluppare l’ascolto di questa gente che può dire qualcosa anche di cristiano, perché vengono da Paesi dove la Chiesa è viva, è giovane, è povera e affronta difficoltà di rapporti con il governo, con il potere. Noi potremmo imparare molto come Chiesa».

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