venerdì 31 agosto 2018

QUELLO CHE I RAZZISTI NOSTRANI COL CROCEFISSO AL COLLO E ROSARIO IN MANO NON VOGLIONO SAPERE

"Ho partorito in una gabbia sotto terra, in Libia. Quella che voi chiamate un porto sicuro, quella in cui ci volete rimandare.
Mi avevano violentato in queste carceri, sporcizia su sporcizia.
La pancia cresceva. La mia fame pure. E quel piccolino dentro di me era l'unico motivo per non lasciarmi morire. Lo volevo, lo volevo anche se era assurdo. Era il mio legame con la vita. E' nato sotto terra, non mi ha aiutato nessuno. Avevo poco latte e dei seni piccoli, quelli sì senza vita e nutrimento. E' morto dopo due mesi, senza aver mai sentito altro che quella puzza di morte, di sangue e di sporco. Senza aver mai fatto una poppata che lo avesse saziato. Poco mi importa oggi delle vostre grida, 'tornatene in Libia sporca negra'.
Il mio tutto io l'ho già perso".
++ Migranti: profughi Diciotti,"subito torture e venduti" ++
Durante detenzione sotterranea nati 16 bambini, poi morti
ROMA
(ANSA) - ROMA, 29 AGO - Hanno subito anni di violenze, alcuni sono stati tenuti sotto terra in un magazzino, venduti due o tre volte, e in quello stato di detenzione durato per molto tempo sono nati sedici bambini tutti morti dopo 4-5 mesi. E' quanto raccontano molti dei profughi eritrei che erano a bordo della nave Diciotti e sono ora ospitati nel centro 'Mondo migliore' a Rocca di Papa. In queste ore emergono dalle interviste rilasciate agli operatori sociali del centro, le storie dei migranti durante tutto il percorso che hanno fatto in questi anni prima di arrivare in Italia.

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