martedì 26 giugno 2018

VACCINAZIONI -PEDIATRI CONTRO POLITICI INCOMPETENTI !

Sarata, bambina del villaggio di Gonzagville, riceve una dose di vaccino antipolio IPV - ©UNICEF/UN061413/Dejongh

Le dichiarazioni sulle vaccinazioni rilasciate nei giorni scorsi da alcuni rappresentanti del Governo preoccupano la Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) «in quanto sembrano evidenziare una inadeguata conoscenza del grave pericolo tuttora rappresentato dalle malattie prevenibili con le vaccinazioni e fanno temere che, in nome di posizioni ideologiche prive di fondamento scientifico, si rischi di perdere quanto di buono è stato realizzato anche nel nostro Paese nella lotta contro queste malattie».
«si legge inoltre sui media che dovrebbe essere permesso che “tutti i bimbi entrino in classe, vadano a scuola", perché "la priorità è che non vengano espulsi dalle classi" anche se non vaccinati, in quanto vi sarebbe un “rischio di esclusione sociale”. Appare evidente – sostiene l'esperto - che anche in questo caso i politici non hanno pienamente valutato le motivazioni che hanno indotto il Parlamento italiano ad approvare nel 2017 delle misure precauzionali. Un bambino non vaccinato è a rischio di ammalarsi della malattia trasmissibile che la vaccinazione previene e di trasmetterla agli altri bimbi non vaccinati. Non tutti i bambini, come non tutti gli adulti, possono essere vaccinati, in quanto alcune condizioni mediche controindicano la vaccinazione, in particolare con i vaccini con virus vivo attenuato come quello contro il morbillo. Per questo motivo il legislatore ha previsto che possono accedere alla scuola dell’infanzia solo i bambini vaccinati o non vaccinati per problemi medici, mentre nella scuola dell’obbligo un bambino che non può essere vaccinato deve esse collocato in una classe in cui i suoi compagni sono vaccinati».

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