sabato 2 giugno 2018

LILT - SOTTO INCHIESTA QUELLA DI GROSSETO



GROSSETO. Un «uso disinvolto di fondi» arrivati grazie al 5x1000 «per il soddisfacimento di interessi privati e personali». Sono pesantissime le parole con cui il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Grosseto, Marco Mezzaluna, ha disposto il sequestro di oltre 200.000 euro alla sezione provinciale grossetana della Lilt, la Lega italiana per la lotta contro i tumori, accogliendo la richiesta della Procura di Grosseto. 

Evasione dolosa delle imposte sui redditi e indebita percezione di erogazioni pubbliche sono le ipotesi di reato che hanno fatto scattare il blitz della guardia di finanza di Orbetello. Tre persone sono indagate; gli inquirenti non hanno reso noti i loro nomi. 

Tutto è iniziato a seguito di una verifica fiscale, riferita a un intero anno. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Arianna Ciavattini, hanno consentito alle fiamme gialle di accertare un’evasione dolosa delle imposte sui redditi. Secondo gli accertamenti, la Lilt grossetana, che è un ente no profit, avrebbe abusato di questa sua veste giuridica, riconducendo l’attività in concreto svolta ad esercizio di impresa commerciale e, come tale, assoggettabile all’imposizione fiscale prevista per le imprese. Di queste presunte irregolarità la guardia di finanza ha dato notizia all’autorità giudiziaria. Il decreto di sequestro preventivo riguarda un ammontare pari a 212.586, 57 euro a garanzia delle pretese erariali relative al reato di carattere fiscale (articolo 5 del decreto legislativo 74/2000) e di indebita percezione di erogazioni pubbliche per un totale di 54.776,03 euro da parte del Comune di Orbetello e da parte dello Stato mediante l’attribuzione pro quota del gettito del 5x1000 destinato al finanziamento del volontariato. ( Il Tirreno )

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