venerdì 6 aprile 2018
MACELLERIA DEL G8 2001 - 28 CONDANNE - Poliziotti, medici ...
GENOVA -Nei tre giorni di Bolzaneto centinaia di detenuti - nessuno dei quali venne poi ritenuto responsabile di un qualche reato -, la maggior parte dei quali stranieri, vennero privati dei propri diritti (nel totale silenzio dei vertici della procura dell'epoca) di poter incontrare un legale o avvisare dei famigliari e furono costretti a subire violenze, umiliazioni e angherie fisiche e psicologiche di ogni tipo, la maggior parte delle quali accompagnate da riferimenti al nazifascismo o manifestamente razzisti. Fra i condannati ci sono medici - mai radiati dal loro ordine -, funzionari di polizia e della polizia penitenziaria.
Sei milioni di euro per i danni causati allo Stato in seguito ai risarcimenti pagati a chi subì gli abusi nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova nel 2001. Lo hanno stabilito i giudici della Corte dei conti di Genova che hanno condannato 28 persone, tra personale medico-sanitario, appartenenti della polizia, carabinieri e polizia penitenziaria. Tra questi, come anticipato nell'edizione locale di Repubblica, anche Alfonso Sabella, all'epoca dei fatti capo dell'Ispettorato del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap) e il generale Oronzo Doria, ex capo area della Liguria degli agenti di polizia penitenziaria.
La procura, a vario titolo, aveva chiesto un risarcimento di 7 milioni di euro per i ristori pagati alle parti offese in sede penale e le spese legali e altri 5 milioni per il danno di immagine. Per la procura contabile, nonostante la posizione di Alfonso Sabella fosse stata archiviata, vista la sua elevata posizione ricoperta nell'amministrazione penitenziaria, avrebbe dovuto controllare e vigilare affinché non avvenissero violenze e comportamenti scorretti. Stesse argomentazioni anche per il generale Oronzo Doria, assolto dalle accuse.
Per il pm, oltre al danno patrimoniale, si doveva aggiungere anche il danno all'immagine dello Stato
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