Oggi il nostro ospedale di Kabul ha ricevuto 130 persone ferite in uno degli attacchi peggiori degli ultimi mesi.
Il nostro staff è esausto, ma non può fermarsi un attimo: mentre scrivo ci sono ancora più di 50 persone che aspettano di entrare in sala operatoria.
“Un massacro” mi ha detto Dejan, il nostro coordinatore.
Sono preoccupato per la sicurezza dei nostri pazienti e del nostro personale internazionale e afgano, in un Paese che è ormai nel baratro della violenza.
Grazie per la fatica e il rischio che tutti loro affrontano per poter curare le vittime della guerra.
Il nostro staff è esausto, ma non può fermarsi un attimo: mentre scrivo ci sono ancora più di 50 persone che aspettano di entrare in sala operatoria.
“Un massacro” mi ha detto Dejan, il nostro coordinatore.
Sono preoccupato per la sicurezza dei nostri pazienti e del nostro personale internazionale e afgano, in un Paese che è ormai nel baratro della violenza.
Grazie per la fatica e il rischio che tutti loro affrontano per poter curare le vittime della guerra.
GINO STRADA
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