giovedì 23 marzo 2017

ENERGIE RINNOVABILI LIBERE -FIRMA !

autoproduzioni rinnovabili

Per le energie rinnovabili riutilizzabili -firma !


http://lanuovaecologia.it/rinnovabili-libere-tutti/


Ma quale è il problema in sintesi? In Italia non è possibile produrre energia e venderla al proprio vicino di casa senza dover essere “un’azienda” di grandi dimensioni. Una barriera che è contro l’innovazione e per la difesa di rendite di posizione che persino le utilities, quelle più innovative, giudicano perdenti.
In tutti i settori, infatti andiamo verso una “liquidità” e parcellizzazione dell’economia con i ruoli dei consumatori e dei produttori che si uniscono in un contesto di sharing economy. Sono i “prosumer” parola sintetica – unione di producer e consumer – che sintetizza questi nuovi soggetti le cui dinamiche economiche e sociali sono ancora tutte da scoprire, ma i cui vantaggi sociali ed economici sono certi.
Essere anche produttori di valore, oltre che consumatori, porta a una maggiore responsabilizzazione delle persone verso l’economia e l’ambiente, aumenta la percezione etica delle proprie azioni e incrementa – e in Italia c’è ne è un grande bisogno – l’appartenenza a una comunità, iniziando a da quelle di scopo.
E l’energia è il primo terreno sul quale sperimentare queste dinamiche che in seguito di sicuro si diffonderanno alla produzione materiale, ai servizi, al welfare e alla cultura. Per iniziare. Essere al centro di un fenomeno del genere significa essere all’interno, nel cuore dell’innovazione che oltre che tecnologica deve essere assolutamente anche sociale.
È una petizione tecnica. Molto tecnica quella lanciata da Fabio Roggiolani sull’utilizzo dei “sistemi di distribuzione chiusi” da parte dei singoli cittadini “prosumers” o da piccole, medie o grandi aziende. E che è rivolta al presidente de Consiglio Paolo Gentiloni, affinchè durante la discussione in Senato sul decreto legge “Concorrenza” sia accolgano gli emendamenti che consentano una vera liberalizzazione dal basso.
Un problema per pochi? No, l’autoproduzione energetica è una questione molto più sentita di quanto non s’immagini e il numero delle firme a questa petizione lo dimostra. A oggi, infatti, sono circa 7.500 le firme alla petizione. Un risultato che è stato raggiunto nel silenzio dei media generalisti e solo con l’appoggio di quelli specializzati e con il passaparola sui social.

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