Lo dimostra una ricerca dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano stata pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Il cervello colpito dall’Alzheimer sa difendersi meglio dalle ingiurie della malattia se è stato allenato a passare da una lingua all’altra sin dall’infanzia.
I ricercatori hanno messo alla prova la memoria di 85 persone con Alzheimer, di cui 45 erano bilingue.
I risultati sono stati sorprendenti: i bilingue hanno ottenuti punteggi di media da tre a otto volte superiori a quelli dei monolingue. E tutto ciò anche se le immagini della risonanza magnetica mostravano danni maggiori nel metabolismo cerebrale delle persone con doppia lingua madre. Il cervello dei bilingue è cioè meno efficiente nel convertire il glucosio in energia. Ma nonostante questo, funziona meglio nel ricordare le informazioni apprese.( H,D )
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