mercoledì 18 gennaio 2017

VERA BESSONE ed il CORRIERE ROMAGNA

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Lavorare in un giornale locale potrà sembrare limitativo, a volte anche frustrante. Chi non ha sognato le scrivanie luminose e le ampie e linde redazioni di Repubblica o del Corrierone? Eppure... eppure io oggi mi ritrovo, orgogliosissima, a partecipare ancora una volta alla ripartenza del “mio” Corrierino, il giornale che insieme a tanti altri colleghi ho contribuito a far nascere, crescere, fortificare. Il giornale per cui litigo ogni giorno, perché siamo una cooperativa, e non siamo mai d’accordo su niente. Il giornale che mi ha preso tanto, e mi ha dato ancor di più. Il giornale dove ho imparato quasi tutto, e dove ho pure un po’ insegnato; dove negli anni ho incontrato tanti ragazzi che volevano fare questo lavoro. E adesso qualcuno di loro lo fa davvero, anche in testate importanti, e mi piace pensare di avere contribuito un pochino, magari spiegando loro perché non ci va mai la virgola tra soggetto e complemento (😳). Abbiamo attraversato anni difficilissimi, per poter sopravvivere abbiamo ricapitalizzato firmando mutui e prestiti, ci siamo tagliati gli stipendi, abbiamo eliminato gli sprechi e il superfluo, e sappiamo che non è ancora finita. Eppure oggi siamo qui, pronti a riscommettere su noi stessi, a riprovarci ancora, vogliosi di migliorare, di crescere, di imparare. Affamati e folli, direbbe qualcuno in vena di esagerazioni, magari solo un po’ ingenui e incoscienti, direbbe qualcun altro. 



Ma eccoci qua: faremo un giornale nuovo perché ancora ci crediamo; perché pensiamo che le notizie date correttamente siano un elemento fondante della democrazia; perché vogliamo distinguerci da chi cerca solo clamore e attenzione, e da chi crede che il futuro dell’informazione sia solo sui social network. Noi vogliamo ancora verificare le fonti, dare parola a chi non ce l’ha, mostrare a chi non la vede l’altra faccia della medaglia. Vogliamo usare le parole giuste, bandire quelle sbagliate, pubblicare notizie e non ca**ate. Non sempre ce la facciamo, ma almeno ci proviamo. È un lavoro silenzioso che molto spesso non si nota, ma noi siamo formichine, e sappiamo che le nostre briciole serviranno a nutrire le idee e a costruire ponti. Credo che i grandi giornalisti dei grandi giornali non sappiano quanta responsabilità c’è nel lavorare per la propria comunità, nel confrontarsi ogni giorno al bar con i propri lettori, nel costruire insieme a loro una comune idea di città ideale, o magari solo migliore. Noi, che lo sappiamo bene, ci teniamo stretto il nostro ”Corrierino” e lo coccoliamo un po’. Fateci gli auguri, che ne avremo bisogno! 
   VERA  BESSONE 🍀

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