martedì 3 gennaio 2017

PUNTI NASCITA A RISCHIO NEL TRENTINO



Trento -Entro gennaio la Provincia sarà chiamata a fare una relazione al Comitato per il percorso nascita nazionale, che l’estate scorsa aveva concesso la deroga per poter tenere aperti i punti nascita di Cles e Cavalese, nonostante non raggiungessero il numero minimo di 500 parti l’anno, a condizione che l’Azienda sanitaria trentina fosse riuscita a ripristinare le condizioni minime standard di sicurezza sulle 24 ore (dal novembre del 2015 a Cavalese il punto nascita è infatti aperto solo nelle ore diurne per mancanza di medici).
Mentre a Cles i numeri dei parti si avvicinano alla soglia dei 500 (nel 2016 sono stati 461) e comunque si è riusciti, con i concorsi fatti, a garantire tutto il personale necessario per il funzionamento del reparto a pieno regime; a Cavalese la situazione - nonostante i ripetuti e strenui tentativi di attirare pediatri - è desolante, sia per la perdurante insufficienza di medici, sia per il sempre più ridotto numero di parti.
Nel 2016 i nati a Cavalese sono stati solo 80, che vuol dire poco più di 6 parti al mese, contro i 232 del 2015 , quando già erano meno della metà del minimo richiesto.( L'adige )

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