venerdì 30 dicembre 2016

MORI' DI AMIANTO SUL LAVORO ,LA FAMIGLIA COSTRETTA A RISARCIRE L'INAIL !

Morì per l’amianto, ora la famiglia dovrà risarcire l’Inail (immagine di archivio)

Massa Carrara - Morì nel 2006 di asbestosi polmonare provocata, secondo la famiglia e numerose perizie mediche, dall’esposizione costante all’amianto nei cantieri navali in cui lavorava a Carrara: dopo 14 anni di processi, però, è l’Inail a chiedere alla famiglia Barbieri un costoso risarcimento alla fine di un lungo percorso processuale.
Ora i familiari dell’uomo rischiano di dover restituire, a causa degli interessi, più dei 93.000 euro ricevuti: «Non possiamo pagare - dicono - per la morte di nostro padre».
Mario Barbieri, lavorò nei cantieri di Carrara dal 1966 al 1992; si ammalò nel 2002, ma l’Inail non riconobbe la malattia e la famiglia fece causa. In primo grado la famiglia Barbieri vinse e nel 2006 l’Inail riconobbe una malattia invalidante all’80% e versò 93 mila euro di risarcimento all’uomo, che pochi mesi dopo morì.
In appello a Genova, nel 2008, i giudici dettero ragione all’Inail, sostenendo che l’uomo potesse non essersi ammalato sul posto di lavoro. La Cassazione nel 2010 rimandò il caso a Genova: anche il nuovo collegio dette ragione all’Inail, abbassando al 38% l’invalidità e ribadendo che l’uomo poteva essersi ammalato altrove.
Ora l’Inail ha chiesto alla vedova e ai 3 figli la restituzione dei 93mila euro, interessi, spese legali e la pensione di reversibilità di cui aveva goduto la vedova.

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