mercoledì 16 novembre 2016

TFR IN CASO DI FALLIMENTO



Il lavoratore dipendente non perde mail il TFR sia nel caso di fallimento del datore di lavoro che nel caso di insolvenza ovvero il datore di lavoro non risulti avere nulla di intestato, nè redditi nè beni, che possa essere pignorato.
Questo perchè a pagare la liquidazione è sempre il Fondo di Garanzia dell'INPS a cui spetta anche di pagare le ultime 3 mensilità.
Mentre la richiesta può essere inoltrata anche dal lavoratore senza l'assistenza di un avvocato, per le fasi preliminari che precedono la richiesta, l'intervento di un legale o di un'Associazione Consumatori come Avvocati al Tuo Fianco può essere indispensabile.

In caso di fallimento, il lavoratore dovrà attendere l’apposita procedura, attivata e guidata dal tribunale che nomina un curatore fallimentare e un giudice delegato: dovrà quindi insinuarsi al passivo del fallimento e, una volta ammesso dal giudice, presentare un’istanza di pagamento al Fondo di Garanzia, allegando il decreto di omologa dello stato passivo.

Le istruzioni per insinuarsi al passivo del fallimento vengono fornite, dopo l'apertura del fallimento, dal curatore a tutti i dipendenti non pagati con lettera raccomandata.

In pratica, il creditore deve presentare una domanda al tribunale in cui chiede di essere pagato per le somme che ancora accredita. Se il giudice autorizza tale pagamento, il decreto emesso dal tribunale va trasmesso telematicamente all’Inps che, a sua volta, gestisce il Fondo di Garanzia.

Per il corretto svolgimento delle varie operazioni è sempre consigliabile avvalersi di un Caf, o di un'associazione consumatori come Avvocati al Tuo Fianco.
Alla conclusione della procedura, il dipendente otterrà il pagamento integrale del Tfr maturato e, se lo ha richiesto, anche delle ultime tre mensilità.

La procedura è piuttosto lunga e potrebbe richiedere anche più di un anno a seconda della celerità del singolo foro.

In caso di insolvenza, il dipendente dovrà – prima di chiedere l’intervento dell’Inps – tentare un pignoramento e dimostrare che questo non sia andato a buon fine per indisponibilità di beni da parte del debitore.
E' dunque necessario che un avvocato abbia proposto una causa o un decreto ingiuntivo al datore di lavoro e che questi non abbia pagato. Quindi, prima di procedere a inviare l’istanza all’Inps, bisognerà coinvolgere l’ufficiale giudiziario, tentando un pignoramento. L’intervento del Fondo di Garanzia è consentito solo se il pignoramento non va a buon fine (perché, ad esempio, l’imprenditore risulta trasferito e non più rintracciabile; o i locali commerciali e la sede legale risultano ormai chiusi; o perché, pur dopo l’accesso, l’ufficiale giudiziario non ha trovato beni da pignorare e quindi ha redatto un verbale di pignoramento negativo).

Si comprende bene come in situazioni di insolvenza l'intervento di un'associazione consumatori come Avvocati al Tuo Fianco risulti strategico.
( Postato dall'Avv. Danila Salina )

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