martedì 11 ottobre 2016

LA PESSIMA SCUOLA DI PINOCCHIETTO E PINOCCHIETTA

Firenze, cattedre vuote, assegnazioni in ritardo: l'ufficio scolastico richiama i pensionati

FIRENZE-I presidi delle scuole brancolano nel buio e si trovano a tappare i buchi come meglio possono. Un'alternativa è nominare un supplente "fino all'avente diritto", vale a dire finché non arriva l'insegnante cui è veramente destinato quel posto. Ma anche qui la situazione non è pacifica: «C'è una doppia trappola. Al momento sappiamo che all'organico di fatto dovranno essere tolti 40 posti ma non si sa su quali materie — specifica Bernardo Croci dell'Ande (associazione nazionale docenti ed educatori) — se un dirigente scolastico nomina un supplente su un posto che poi non esisterà più, rischia la denuncia da parte della Corte dei Conti. E giustamente i presidi ci vanno cauti e preferiscono aspettare le supplenze annuali. Chi decide di nominare potrebbe comunque non trovare nessuno. Sono pochi gli insegnanti che accettano un incarico destinato a durare pochi giorni o settimane, anche perché in questo modo perderebbero la disoccupazione e inizierebbero a consumare i 36 mesi superati i quali non potranno più lavorare sui posti non a ruolo».

Cavilli burocratici che, come al solito, si ripercuotono sugli studenti. Molti ragazzi disabili sono ancora senza insegnante di sostegno, mentre i docenti delle altre materie, quando ci sono, si trovano spesso a dover gestire anche questi casi. «I primi giorni siamo andati avanti con l'orario provvisorio, poi ho dovuto nominare alcuni supplenti che resteranno fino a fine mese o forse di più — racconta Stefano Gemmi, preside dell'Isis Galilei — ci sono anche classi quinte che si avviano alla maturità con insegnanti provvisori». La preoccupazione è anche per i programmi scolastici, che rischiano di
 essere fatti a metà o iniziati da un professore e portati a termine da un altro, con l'inevitabile perdita di continuità: «Il rapporto che s'instaura tra ragazzi e insegnante è cruciale e ci vuole anche del tempo a costruirlo — aggiunge Gemmi — non fa bene a nessuno cambiare continuamente riferimento. In più, quando i ragazzi sanno che quel professore se ne andrà tra 15 giorni, tendono a dare meno peso alle prove di verifica».( da la repubblica )

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