
IL 17 APRILE AL REFERENDUM SULLE TRIVELLE VADO A VOTARE E VOTO SI.
"....non posso dire come si dovrebbe votare, perché non c’è stato, come ho detto, un pronunciamento del Comitato Nazionale. Posso però dire, almeno, quello che penso io, liberi poi tutti di seguire il mio esempio o meno. Faccio un ragionamento estremamente semplice: questo referendum è stato chiesto da ben nove Regioni, anche con diverse coalizioni politiche. Possibile mai che ben nove Regioni agiscano d’impulso e senza oggettive ragioni, tali da unirle in un proposito unico (promuovere un referendum) anche se la loro direzione politica è diversa? Per me, che credo nella importanza di ogni manifestazione di volontà democratica, questo argomento è decisivo, al di là di ogni questione di merito. Del resto, se il Governo ha cercato di intervenire per vanificare il referendum, prima in via normativa e poi con la decisione di “promuovere” l’astensione, vuol dire, quantomeno, che questo referendum non è inutile e che esistono buone ragioni di fondo per partecipare.
Ci saranno, ovviamente, mille ragioni di merito, per decidere consapevolmente. Ognuno può rendersene conto, leggendo le pagine che un quotidiano nazionale (“la Repubblica” di domenica 20 marzo, pag. 16), prospetta su ognuna delle questioni che si pongono, le ragioni del “SI” (al quesito) e le ragioni del “NO”.
Per me, quella lettura è decisiva per convincersi della bontà delle ragioni dei sostenitori del referendum. Queste considerazioni, unite a quelle più generali cui ho accennato in precedenza, mi porteranno al seggio, il 17 aprile, prima di tutto per partecipare e poi per rispondere “SI” al quesito."
Per me, quella lettura è decisiva per convincersi della bontà delle ragioni dei sostenitori del referendum. Queste considerazioni, unite a quelle più generali cui ho accennato in precedenza, mi porteranno al seggio, il 17 aprile, prima di tutto per partecipare e poi per rispondere “SI” al quesito."
da ANPINEWS 195 22-29 marzo
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