sabato 4 ottobre 2014

RISTORANTE RUBEN

Una immagine d’archivio di Ernesto Pellegrini (Rcs Quotidiani)  Ernesto Pellegrini

MILANO-Ruben era il contadino che abitava in una stalla insieme a due cavalli, dormiva sulla paglia, come armadio aveva tre chiodi piantati nel muro, la domenica finiva in trattoria, un intero pollo arrosto per la fame, un’intera bottiglia di vino rosso per la sbronza di felicità. 
Ruben che morì da barbone senza esserlo; Ruben che è diventato  un ristorante per i barboni che non lo sono: papà separati, cinquantenni licenziati, persone schiantate dai debiti, e poi ex carcerati, profughi appena sbarcati, parenti dei malati in trasferta. Il ristorante «Ruben» ha aperto  in via Gonin 52. Cinquecento coperti su due turni, dal lunedì al sabato. Via Gonin è periferia sudata e affannata, di tram pieni e parchi sporchi, di facciate di palazzi con le crepe e lunghe chiacchierate sui ballatoi. Il prezzo sarà di 1 euro e i clienti verranno inviati da parrocchie, centri d’ascolto e realtà del volontariato. L’obiettivo sarà accogliere e offrire uno spazio ospitale, lontano dagli stereotipi degli stanzoni dell’emergenza. Non un trucco: piuttosto un tentativo per far ritrovare dignità, fin dall’impatto visivo. E non una soluzione definitiva: permanenza massima di due mesi, perché a un certo punto ci si deve alzare per forza.E questo grazie ad Ernesto Pellegrini .

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