Egregio Direttore,
il Presidente della Lombardia Roberto
Maroni propone un referendum consultivo per chiedere ai lombardi se vogliono
che la loro regione diventi a Statuto speciale, dopo aver stanziato con la sua
Giunta trenta milioni di euro nel bilancio 2014-2016. A parte ogni
considerazione sullo spreco di una tale cifra in questo grave periodo di crisi
economica mi domando: Perché Maroni ed i suoi colleghi di partito che sono
stati al Governo ed in Parlamento per tanti anni non hanno mai pensato di
correggere alcuni errori o carenze della Costituzione ?
Ad
esempio gli artt. 114/133 della Costituzione, che trattano della istituzione e
delle funzioni di Regioni, Province e Comuni, modificati con Legge
Costituzionale n. 3 del 18/10/2001, non fissarono alcun “paletto” – per tutte
le Regioni comprese quelle a Statuto speciale - che stabilisse un numero di
dipendenti in rapporto al numero degli abitanti (vedi il rapporto
sproporzionato di organico che si è verificato tra regione e regione: es.
Lombardia / Sicilia rapporto 1:
8), e tanto meno una equiparazione delle retribuzioni degli
amministratori degli enti suddetti (così lo stipendio di 48.000,00
euro/mese che si è auto-assegnato il Presidente della Provincia autonoma di
Bolzano (e non di una Regione) è addirittura superiore a quello del Presidente
U.S.A.). E tante altre diversità e discrepanze !
Forse sarebbe stato opportuno che le Regioni
fossero state previste e istituite tutte a Statuto speciale, ma a suo tempo
(1947) e non dopo 67 anni e dopo che il male si è incancrenito. Intervenire e
operare ora comporterebbe un danno ancora maggiore. Figuriamoci quali
ripercussioni negative ci sarebbero sulle altre Regioni. Il divario tra le
Regioni crescerebbe sino ad arrivare a chissà quali conseguenze ! Oltretutto è una proposta egoistica, immorale
e sconveniente. Il Sig. Maroni e chi condivide la sua idea l’avrebbe fatta se
la Lombardia anziché essere la Regione finanziariamente più forte fosse stata
nelle ultime posizioni della graduatoria ?
Teniamo presente che la Lombardia è diventata “grande” anche grazie alla
forte immigrazione dalle altre Regioni, dagli anni ’50 in poi, che ha fatto
espandere l’incremento industriale, edilizio, commerciale, servizi pubblici e
privati, ecc.
Lo Stato, attraverso la Politica e i Politici
di buona volontà, deve correggere gli squilibri esistenti tra le Regioni e ridurne
il numero a circa la metà, e giammai dividerle nello spirito e negli
interessi.
Cari Politici lasciate da parte il vostro
egoismo e singolo interesse e cercate di portare avanti il progetto per
costituire gli “Stati Uniti d’Europa” ! Ci sarebbe un unico Governo con leggi e
regole uguali per tutti, oltre ad un risparmio finanziario enorme per tutti i
Paesi che ne fanno parte. Forse è l’unico modo per far cessare le folli
anomalie esistenti nella “fantasiosa” Italia; in particolare in Sicilia e nelle
altre Regioni e nelle Province a Statuto speciale, e per ultimo il caso
eclatante di Locri, riportato dalla stampa e
TV, Comune che ha meno di 13.000 abitanti ed ha un organico di 125
dipendenti. Non è certamente l’unico caso, specialmente in molti Enti Pubblici
del Meridione.
Ovviamente
detti abusi non ci sarebbero stati, o sarebbero stati molto limitati, se ci
fosse stato il controllo che lo Stato aveva sull’operato degli Enti Locali sino
al 1970, quando sono state istituite le Regioni. Pertanto è completamente
errato imputare ai Cittadini le anomalie e le vergognose situazioni esistenti nelle
varie Regioni ed in particolare in quelle del Sud ed ancor di più in quelle a
Statuto speciale, dove gli Amministratori hanno abusato senza ritegno
dell’autonomia; i Cittadini sono le vittime e non i responsabili del malaffare
e delle malefatte politiche.
Le differenti situazioni tra le Regioni del
Nord e quelle del Sud Italia scaturiscono dal disuguale contesto sociale e dal
diverso modo di fare la mala-politica: nelle Regioni Meridionali i Pubblici
Amministratori, per assicurarsi il voto e mantenersi la “poltrona”, erogano
favori, agevolazioni e privilegi a pioggia sui singoli cittadini. Questo
sistema ha comportato, tra l’altro, l’abnorme numero di dipendenti in tutti gli
Enti Pubblici regionali, provinciali e comunali e conseguente lassismo, assenteismo,
menefreghismo da parte di questi soggetti.
Nelle Regioni del Nord invece,
dove esiste un maggiore sviluppo edilizio e industriale e tutto ciò che ne
consegue, i Pubblici Amministratori, sempre per garantirsi il “cadreghino o
meglio cadregone” hanno distribuito favori, vantaggi, privilegi ecc. a grandi
palazzinari, a gruppi bancari, assicurativi e sanitari, a società partecipate ecc.,
causando il maggior numero di corruzioni ed evasioni. Bisogna riconoscere che gli Amministratori
del Nord sono stati anche più furbi in quanto hanno assicurato ai cittadini
maggiori e migliori servizi pubblici.
Per concludere, non è concedendo lo Statuto
speciale ora a questa e poi a quell’altra Regione che si possono risolvere i
problemi degli Italiani, specialmente dei più deboli, ma cercando di riportare
la legalità a tutti i livelli e in tutti i settori della Pubblica
Amministrazione nazionale, regionale e comunale. Ce l’avranno questa volontà i
nostri Politici ?
05/09/2014
Martino Pirone
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