giovedì 21 agosto 2014

DAJE AL PENSIONATO



Leggiamo ogni giorno di come il Pil sia in caduta libera, la disoccupazione in crescita, l'inflazione trasformata in deflazione, il carrello della spesa sempre più vuoto, l'ingaggio del ct della nazionale di calcio sempre più alto... i vari governi che si sono succeduti (dei tecnici, dei saggi, dei politici, dei rottamatori) hanno solo provveduto a riempirci di balzelli grandi e piccoli, con decorrenza immediata o addirittura retroattiva mentre la loro revisione di spesa utilizza solo verbi al futuro e nemmeno tanto immediato (2017, fine legislatura od altro). Arriva infine la grande pensata: fare cassa sulle pensioni e sugli stipendi degli statali già bloccati da qualche anno.

Siamo alle solite: come i governi precedenti, anche quello di Renzi o almeno qualche suo importante ministro, non resiste alla tentazione di mettere le mani in tasca ai "soliti noti". Come se chi, da pensionato, guadagna 2mila euro al mese fosse un ricco benestante. E come se non ci fossero sentenze della Corte costituzionale che sconsigliano di ipotizzare interventi del genere che vanno ad intaccare i cosiddetti "diritti acquisiti".

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