Egregio
Direttore,
ho letto recentemente l’intervista del giornalista Stefano Vespa al Presidente
della Corte dei Conti, Prof. Raffaele Squitieri, relativa agli sprechi della
Pubblica Amministrazione, pubblicata sul
settimanale Panorama del 21.5.14.
Molto bene articolata l’intervista con domande precise del giornalista
ed altrettante risposte chiare ed esaustive da parte del Prof. Squitieri, il
quale ha anche sottolineato lo stato di
collasso in cui si trova oggi il nostro Paese.
Il Prof. Squitieri, (che ho avuto il piacere di conoscere come docente
al corso per direttore amministrativo presso la S.S.A.I. che frequentai nel 2002), illustra chiaramente dove avvengono gli
sprechi e dove occorre intervenire per ridurre la spesa pubblica, ad esempio
razionalizzare le società partecipate, aziende speciali, aziende
municipalizzate ecc., scandalose e sprecone scatole cinesi sorte in numero
abnorme per accontentare vari amici di partito, (qualche es.: il famoso
scandalo delle partecipate del Comune di Parma che sommerse la Giunta e fece
eleggere il primo Sindaco Grillino, per non parlare della nostra zona: a Gallarate 8, a Varese 10, a Milano 15),
tagliare sui ticket sanitari e nel settore dei trasporti pubblici, ridurre i
centri di spesa (30 mila !?) per consentire controlli più efficaci, ecc..
Ha anche evidenziato l’enorme
quantità di lavoro giurisdizionale e di controllo che la Corte dei Conti
esercita sull’operato degli Enti Pubblici, dalla Sede centrale alle Sezioni regionali,
nonostante la sperequazione esistente tra l’organico previsto (607 magistrati)
e quelli in servizio (426).
E’ indiscutibile quindi l’importanza del lavoro che svolge la Corte dei Conti,
ma dai numerosi scandali che si sono susseguiti dagli anni ’70 in poi per tangenti,
appalti irregolari, frodi fiscali, appropriazioni indebite, falsi rimborsi
spese ecc., il tutto ai danni dello Stato
e quindi dei Cittadini onesti, abbiamo constatato che detto controllo non funge
da deterrente trattandosi di un intervento solo “successivo” sull’operato degli
Amministratori pubblici. Occorre pertanto anche un controllo “preventivo” di
legittimità e di merito, che sino agli anni ’70 svolgeva la Giunta Provinciale
Amministrativa (GPA) sugli atti degli Enti Locali. Finché è esistito detto tipo di controllo i
reati economici commessi dai Pubblici Amministratori a danno dello Stato furono
limitati e sporadici.
Se non si intende ripristinare la GPA,
si affidi allora i controlli preventivi degli atti degli Enti Pubblici alla
Corte dei Conti, istituendo delle Sezioni provinciali oppure, secondo la
materia in oggetto, alle Agenzie del
Territorio e alle Agenzie delle Entrate, perché un controllo preventivo di
legittimità e di merito sull’operato dei pubblici amministratori è necessario,
comprese le famose società partecipate e le aziende municipalizzate di cui sopra, il cui
numero dovrebbe essere sensibilmente ridotto (secondo anche le intenzioni
programmatiche dell’attuale Governo).
Sarebbe anche opportuno che di questi problemi
si discutesse maggiormente a livello parlamentare, politico e giornalistico.
21 luglio 2014
Martino Pirone
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO