mercoledì 4 giugno 2014

L'APE E IL FIORE DI STOFFA ( di Jacopo Bagaglio )

C’era una volta una piccola ape di nome Mia. Come tutte le api operaie, al compimento del ventunesimo giorno di vita anche la piccola Mia era pronta per lasciare l’alveare ed andare in cerca del tanto pregiato nettare utile per tutta la sua grande famiglia.

-Mia, fai attenzione ai pericoli e guarda bene intorno a te quando voli!-

-Sì, mamma!Non ti preoccupare! Ormai sono grande!-

Così quella mattina di maggio, Mia spiccò il volo con la ferma intenzione di trovare il fiore più bello dal quale poter prendere il nettare migliore. Attraversò tutta la campagna, ma non vi fu un solo fiore tanto bello da essere meritevole dell’attenzione di Mia. Così, anche se la mamma glielo aveva vietato, decise di fare una brusca virata e dirigersi verso la città degli umani: lì avrebbe sicuramente trovato il fiore che tanto anelava. La città degli umani era piena di pericoli, ma lei non aveva paura perché il desiderio di ciò che cercava era più forte di ogni timore. Vagò per molte ore, ma anche nei parchi cittadini non trovò nulla che le andasse bene. Sconsolata allora decise di far ritorno verso l’alveare, preparandosi a subire lo scherno di tutte le sue compagne per non aver portato neanche un poco di nettare. Ma proprio mentre stava sorvolando una strada, i suoi piccoli occhi videro il più bel fiore di tutto il mondo.

Ma a questo punto del racconto, caro lettore, ti devo svelare un piccolo segreto: il fiore di cui Mia si era perdutamente innamorata era in realtà un disegno sulla maglietta di un ragazzo. Ma questo lei non lo sapeva.

Infatti, Mia virò subito in picchiata decisa a recuperare un po’ di nettare da quel bellissimo fiore. In realtà, che qualcosa non fosse proprio come doveva essere, la piccola ape se ne era accorta: un fiore che camminava non le pareva che esistesse. Ma a lei tutto ciò non importava e, calcolando bene le coordinate di discesa, si posò su quel bellissimo e strano fiore. E mentre la piccola ape, con sorpresa del lettore ed indifferenza del ragazzo, prendeva tutto il nettare che trovava, già si pregustava i complimenti che avrebbe ricevuto al suo ritorno. In pochi secondi compì la sua missione ed in breve tempo volò verso il suo alveare.

-Mamma, guarda quanto nettare ho portato!-
-Che bello Mia! E’ davvero una grande quantità! Sei stata bravissima e credo proprio che oggi sei stata la migliore di tutte-
E così la piccola ape, felice di quella splendida giornata, andò a dormire tra le ali della mamma.

E tu caro lettore, non sarai mica un poco perplesso, vero? Per caso ti stai domandando come ha fatto Mia a recuperare tutto quel nettare da una maglietta?
Mi dispiace, ma io proprio non so come è potuto capitare e sinceramente non mi riguarda. Tuttavia quando quel ragazzo tornò a casa, questo è il dialogo che ebbe con la sua fidanzata:

-Mario, hai tutta la maglia sporca di giallo e verde, che ti è successo?-
-Nulla! Stamattina ho aiutato la nonna in giardino. Ho vangato l’orto, ho piantato qualche alberello da frutto e travasato credo un centinaio di fiori di diverse specie: probabilmente molto polline e nettare mi è finito sopra.-
(j.b)

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