Sembra che negli ultimi giorni si sia
acquietata da parte di politici e mass media la discussione sul problema
dell’immigrazione clandestina perché, probabilmente, soppiantata
temporaneamente dagli scandali per le tangenti e corruzioni Expo, Mose ed altri. Ed anche per le decisioni sulla riforma della
Pubblica Amministrazione, giuste o sbagliate,
che il Governo Renzi ha preso o intendere prendere ed infine per i
numerosi commenti sui deludenti risultati della nostra nazionale di calcio ai
mondiali in Brasile.
Ho letto l’articolo-inchiesta di Chiara
Daina su “Il fatto quotidiano dell’11 maggio 2014 dal titolo “Pensionati in fuga dall’Italia: vita da ricchi con la
stessa pensione e i risparmi”
nel quale vengono elencati una serie di Paesi molto distanti dall’Italia, per
lo più all’altro capo del mondo, dove con poche centinaia di Euro si riesce a
vivere bene e spensierati. Sono riportate anche molte testimonianze che
confermano la loro piena soddisfazione per la scelta che hanno fatto
trasferendosi in Costa Rica, Thailandia, Filippine, Colombia, Brasile, Cuba,
Panama ecc. ed anche in Paesi più vicini a noi come Canarie, Tunisia, Marocco e
Bulgaria.
Da questo articolo sono rimasto sorpreso nel
non aver trovato tra i Paesi interessati al trasferimento di nostri
connazionali l’Egitto ed in particolare la penisola del Sinai con la zona di
Sharm el Sheikh dove, secondo chi ci è stato anche di recente ed i vari
commenti su internet, la vita costa altrettanto poco sia negli alberghi sia per
chi decide di comprare o affittare una casa i cui prezzi sono molto
convenienti. Essendo distante dal Cairo
e da altre zone “calde” dell’Egitto non vi è alcun pericolo per quanto riguarda
i moti rivoluzionari in atto. Inoltre vi è una costante presenza di polizia che
garantisce la massima sicurezza per i turisti e per gli stranieri che decidono
di vivere in quella zona.
A questo punto della lettera mi ero fermato
per accertarmi in internet quali consigli e suggerimenti fornisce al riguardo
il nostro Ministero degli Esteri, sempre attento ad emanare adeguate
informazioni a chi intende uscire dall’Italia e spostarsi, per turismo, per
lavoro od altro, in determinati Paesi più o meno con problemi di sicurezza per
guerre o rivolte in atto. Ho così constatato che, purtroppo, la Farnesina
sconsiglia tuttora di annoverare tra le mete turistiche l’Egitto, comprese le
zone della penisola del Sinai e quindi anche Sharm el Sheikh.
Coincidenza ha voluto che oggi 27/6 nel
programma “Sì Viaggiare” del TG di Rai 2 è stato fatto
presente che in effetti nella zona di Sharm el Sheikh non vi sono e non ci sono
stati quei rischi paventati e che quindi le note di allerta emanate dal Ministero degli
Esteri lo scorso anno, per sconsigliare gli Italiani ad andare in Egitto per
qualsiasi ragione, andrebbero riviste e ritirate. Questo pensiero è stato
confermato da alcune interviste a persone che vivono, in pianta stabile o per
turismo, in quella zona, ed anche dalle dichiarazioni tranquillizzanti di un
rappresentante del Governo egiziano e dall’Ambasciatore italiano.
Vediamo cosa succederebbe se tanti Italiani
ed altri Cittadini europei dovessero includere nei loro obiettivi turistici o
di trasferimento di vita la zona di Sharm el Sheikh e della penisola del Sinai
i genere, in alternativa a quei Paesi dell’altro capo del mondo! Premesso che
un’alta percentuale di immigrati clandestini che arrivano in Italia sono di
nazionalità egiziana o dei Paesi limitrofi, se dovessero funzionare a regime le
migliaia di Hotel, grandi e piccoli alberghi, Resort, ristoranti e la miriade
di negozi e attività collaterali, verrebbero occupati decine di migliaia di quegli emigranti i quali non avrebbero più
ragione di lasciare l’Egitto, e l’Italia e l’Europa avrebbe il problema
dell’immigrazione meno grave.
Arcisate, 27/06/2014
Martino Pirone
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