martedì 17 giugno 2014

CORRUZIONE ,TANGENTI...COSA FARE ?

                                       Ciao Andrea ,
Gli scandali di Expo 2015 a Milano e del Mose di Venezia riaccendono i riflettori sull’emergenza corruzione in Italia.
Scoprire la corruzione non è sempre semplice. Ma capita, soprattutto all’estero, che ci siano cittadini che vogliano denunciare ciò di cui si trovano ad essere testimoni. Si definisce whistleblower, e già il fatto che la parola non abbia un convincente corrispettivo in italiano la dice lunga.
Noi abbiamo provato a raccontare chi è il whistleblowing in questo video. Guardalo e condividilo con i tuoi amici: promuoverai la cultura della trasparenza.
Whistleblower vuol dire letteralmente “suonatore di fischietto”: si tratta di quel lavoratore che denuncia un illecito di cui è venuto a conoscenza all’interno dell’organizzazione in cui lavora, pubblica o privata che sia. Negli Stati Uniti chi denuncia è protetto da leggi federali e nazionali e, in molti casi, viene addirittura ricompensato dallo Stato.
In Italia, invece, come anche in altri Paesi d’Europa, c’è ancora tanta strada da fare. Una buona notizia in questo senso viene dal web. In questi giorni, sulla scia dello scandalo Expo, ha visto la luceExpoleaks: una vera e propria piattaforma per il whistleblowing promossa da IRPI - Investigative Reporting Project Italy e da Wired Italia. Si tratta di uno strumento a disposizione di chi voglia e abbia il coraggio di raccontare in totale anonimato a dei giornalisti indipendenti eventuali illeciti di cui è venuto a conoscenza sul lavoro. 


I rischi corsi da chi si oppone alla corruzione sono ancora troppo alti. Spesso chi denuncia viene visto come un traditore e le ripercussioni sulla vita lavorativa e privata sono ingiustificabili: mobbing, minacce e isolamento diventano pratiche subite quotidianamente.
Si può e si deve fare di più per tutelare chi ha il coraggio di denunciare e per promuovere la cultura della trasparenza e della cooperazione. Aiutaci a diffondere questa iniziativa: abbiamo già convinto 62 nuovi parlamentari europei - e tra loro 22 sono italiani - ad impegnarsi a Bruxelles e Strasburgo per una direttiva sul whistleblowing.
Non possiamo più accettare che chi rompe il muro dell’omertà perda il lavoro o rischi la vita.
petizione con l'aiuto di change.org

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