mercoledì 28 maggio 2014

IL NULLA CHE MANCA


IL NULLA CHE MANCA

Marcello aveva vissuto in Africa per oltre venti anni. Praticamente aveva regalato a quella terra gli anni migliori della sua vita. Marcello non ama parlare di quando abitava a Nairobi, o del periodo in cui gestiva un resort a Malindi. Qualcuno dice che fa una grande fatica a raccontare di quei tempi perché i suoi affari sono andati male, altri invece sostengono che dopotutto Marcello non abbia molti aneddoti da raccontare . Ma solo chi è stato in quei luoghi ed ha conosciuto quella gente può capire perché è così difficile parlare dell’Africa.
Pure quando, vinta la timidezza, ho chiesto a Marcello di provare a spiegarmi cos'è l’Africa e cosa gli manca di più di quella terra, l’unico modo in cui è riuscito a comunicarmi le sue sensazioni è stato quello di leggermi una lunga lettera che aveva scritto quando sapeva che avrebbe lasciato per sempre l’Africa. Sono parole d’amore, delicate, intrise di quei profumi e di quei colori che non si trovano da altre parti. Sono parole di riflessione, di nostalgia e di passione che muovono i sentimenti più profondi di noi uomini occidentali presi dalle piccole incombenze quotidiane.
Mentre leggeva quelle righe, una piccola lacrima scendeva sul suo viso, trovando naturale riposo su quella pagina di vita. Marcello si scusò, perché proprio non riusciva a terminare la lettura, ma prima di andarsene mi concesse il tempo per rubargli una domanda:
-Cosa ti manca di più dell’Africa?-
Mi guardò per un attimo come se gli avessi fatto la domanda più facile ed allo stesso tempo più difficile della sua vita. Ma subito allargando le braccia, mi rispose:
-Nulla. Proprio quel nulla di cui la gente d’Africa è ricca. Loro non hanno niente e pure sono ricchi di felicità ed entusiasmo. E solamente vivendo con quelle persone puoi renderti conto di quanto sia pieno quel niente che possiedono. Solo…-
Marcello non riuscì a terminare la frase perché qualcuno all'improvviso gli picchiettò sulle spalle:
-Papà, sbrigati! Mi devi accompagnare a scuola!-
Era la voce di Ahica, una bellissima bimba mulatta figlia dell’amore di Marcello per l’Africa.

Solo chi è stato in quei luoghi ed ha conosciuto quella gente può capire perché è così difficile parlare dell’Africa.
(Jacopo Bagaglio)

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