L’ormai cronico
ripetersi di situazioni insostenibili al pronto soccorso dell’ospedale
di Circolo , le dichiarazioni del presidente della commissione regionale sanità
circa il destino dell’ospedale di Cuasso al Monte, gettano ancora una volta una
luce sinistra sulla sanità varesina .
Una dirigenza che affronta i problemi in modo non
organico costringe i pazienti ad essere
sempre più pazienti ed il personale sanitario
a rivolgersi ai legali per tutelare la propria professionalità .
Se, come affermano in molti , uno delle cause acclarate per
tanto disagio riguarda la non perfetta funzionalità della sanità territoriale , ci domandiamo come mai
chi di dovere non risolva la situazione
alla radice .
In attesa che la regione Lombardia emani la propria ,attesa ,riforma occorre
ritornare allo spirito della riforma sanitaria del 1978 in cui prevenzione ,
cura, riabilitazione erano un tutt’uno nell’interesse del cittadino .
A proposito di riabilitazione ,non possiamo che essere
negativamente colpiti dalle dichiarazione del presidente della commissione
regionale sanità che vorrebbe chiudere l’ospedale di Cuasso al Monte , un
nosocomio qualificato proprio per la riabilitazione .
Questa intempestiva presa di posizione fatta da persona che
ha voce in capitolo rispecchia il vizio italico di molti politici avvezzi a
fare dichiarazioni al di fuori del loro alveo naturale ,che in questo caso è la
stessa commissione regionale sanità .
Al di la dei singoli proclami e delle anticipazioni
dell’assessore , del presidente della regione o del presidente della
commissione è ora che sia pubblicato un documento ufficiale che definisca la
strada che la regione intende percorrere
per realizzare la cosiddetta riforma sanitaria lombarda . In attesa pensino a
risolvere i problemi dell’ospedale di Circolo e a completare le opere
dell’ospedale di Cuasso come da più parti richiesto . Lascino perdere inutili
voli pindarici e non gabellino un punto prelievi per “ Casa della salute “
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