sabato 19 ottobre 2013

CASA DELLA SALUTE : " A BUSTO ARSIZIO UNA FINTA "

Da sinistra Cirigliano, Pariani ,Bagaglio 

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BUSTO ARSIZIO - “Quella di Borsano non è una Casa della Salute”. A dirlo è il circolo bustocco di Sinistra Ecologia Libertà, per voce del segretario cittadino Fabio Pariani e del consigliere comunale Marco Cirigliano. Al loro fianco, nella sede di via Lodi, Andrea Bagaglio, medico e referente provinciale del partito per la sanità.
Quest’ultimo fa notare che strutture di questo tipo, attive in particolare in Emilia Romagna e Toscana, “offrono cure specialistiche, dal cardiologo al ginecologo; ospitano aggregazioni di medici di base, rimangono aperte 24 ore al giorno grazie alla presenza della guardia medica e, in alcuni casi, consentono di sottoporsi a radiografie o mammografie”.
Insomma, nulla a che vedere con il presidio medico di via San Pietro, che attualmente prevede un distaccamento del Cup (il centro unico per le prenotazioni dell’ospedale) e un ambulatorio con i volontari della Croce rossa, in attesa che a gennaio arrivi l’odontoiatria sociale. “Ma anche in questo caso si parla di un dentista privato che garantirà prezzi calmierati, e non del pagamento del ticket per un servizio pubblico”, spiega Bagaglio, che aggiunge: “A causa della crisi, sempre più persone rinunciano a curarsi o si recano all’ospedale per riuscire a ottenere i medicinali. Le Case della Salute ‘reali’ hanno l’obiettivo di evitare che i cittadini congestionino le strutture ospedaliere e rappresentano un punto di riferimento per la comunità. E questo non è certo il caso di Busto”.

“È mancata del tutto la progettazione – osserva Fabio Pariani – L’amministrazione Farioli si è fatta pubblicità ma non ha avuto il coraggio di sviluppare fino in fondo una struttura che, puntando su un legame ben più saldo con l’Azienda ospedaliera, potrebbe offrire un vero sollievo ai cittadini”.
“Non c’è stata partecipazione – gli fa eco Marco Cirigliano – Le altre forze politiche non sono state minimamente coinvolte. Noi di Sel, ad esempio, avevamo proposto di riservare uno spazio alla cura dei disagi legati al gioco d’azzardo, ma non ci hanno ascoltato”. “Il servizio è stato inaugurato – continua il consigliere del centrosinistra – ma l’edificio contiene stanze vuote, rimane aperto solo due ore al giorno e per di più si fa affidamento sul lavoro di un dipendete comunale, come se l’organico di Palazzo Gilardoni non fosse già carente. Non a caso i sindacati si sono infuriati”.
“A questo punto – conclude amareggiato Cirigliano – non vorrei che la Casa della Salute si rivelasse l’ennesima incompiuta di Busto Arsizio”.

Riccardo Canetta per l'inform@zione 


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