Riceviamo e pubblichiamo volentieri
Le attenzioni che la politica ha quasi
sempre rivolto alle categorie dei disoccupati e dei cassintegrati non sono il massimo
del vivere bene e tranquilli per questi lavoratori, ma gli consentono, più o
meno, un certo respiro per un determinato periodo, almeno finché non riprendono
a lavorare.
Non è assolutamente giusto però che non vi
siano provvidenze di alcun tipo per altre due categorie di persone: coloro che
non sono ancora riusciti a trovare il primo lavoro e gli artigiani che non
hanno più lavoro. Un esempio per tutti:
Un artigiano falegname della provincia di
Varese, quando aveva il lavoro pagava
tutti i tipi di tasse e di bollette e in tal modo contribuiva nel suo piccolo,
come tutti gli altri artigiani, a far
funzionare l’economia del Paese.
Un bel po’ di anni fa arrivò la
crisi e il lavoro andò diminuendo sino a
scomparire, mentre le tasse e le bollette non diminuivano. Inoltre alcuni suoi
clienti, ai quali aveva fornito l’arredo dei loro negozi, sempre per la crisi,
cessarono l’attività prima ancora di aver saldato il suo credito. Di conseguenza non riuscì più a pagare le
tasse e sperando in una ripresa dell’economia e quindi del lavoro chiese e
ottenne da una Banca un mutuo per pagare le tasse arretrate.
E’ successo poi che il lavoro è
cessato completamente e quindi l’Artigiano non è più riuscito a pagare le rate
del mutuo e le tasse hanno continuato ad accumularsi, perché l’ottusità dei
nostri governanti non ha previsto l’esenzione delle tasse in assenza di
lavoro.
Attualmente questo artigiano si trova nella
situazione di avere il laboratorio e l’abitazione pignorati dalla Banca e il
debito con l’Agenzia delle Entrate che continua ad aumentare, come pure le
varie bollette che non riesce a pagare.
Pur non avendo alcun reddito non può avere l’esenzione del tiket per le
analisi cliniche e per le medicine e l’esonero delle tasse scolastiche per il
figlio, perché risulta essere un artigiano.
Quando il tutto andrà all’asta vi
sarà un’altra famiglia sulla strada, mentre sarebbe più vantaggioso – oltre che
per lui e la sua famiglia - per la Banca,
per l’Erario, per il Comune e per i fornitori di luce, gas e telefonia se questo artigiano venisse “salvato”
dandogli fiducia e lavoro.
Signori Ministri, Signori
Parlamentari quanti di questi Cittadini “figliastri” ci sono in Italia ? Per favore volete intervenire ? Penso che neanche Voi vogliate più sentire
di atti estremi compiuti da gente disperata.
Domenica 19 maggio al Centro Congressi
Ville Ponti di Varese si terrà il Congresso 2013 di Confartigianato Impresa con
uno slogan importante: “L’impresa del futuro è l’artigiana”. Speriamo che vengano discussi anche questi
problemi e scaturiscano proposte concrete da inoltrare a chi ci governa.
18 maggio 2013
Martino
Pirone
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