
Poco più di dieci giorni fa mi ero recato presso la Questura di
Varese per richiedere il rinnovo del passaporto ed all’uscita ho visto ,
attaccato alla cancellata della prefettura, un cartello che informava : “ sciopero della fame “ ;per terra, adagiato
contro la cancellata vi era uno zainetto . In quel momento non vi era ,sul
posto , presenza di persone :probabilmente erano andati a prendere altro
materiale . Tra me e me ho pensato : evidentemente c’è qualche problema . Leggendo nei giorni seguenti Varese7Press , ho saputo che lo sciopero della
fame è il modo usato da questi lavoratori per sensibilizzare chi di dovere onde
ottenere ciò che spetta loro .
Quella cancellata, quel posto , le modalità di protesta , mi
ricordano le straordinaria determinazione di Alexandra Bacchetta nel combattere
una battaglia per ottenere giustizia ,in
un Paese ove la giustizia ,nelle sue variegate eccezioni, è quasi sempre matrigna
verso chi non ha santi in paradiso .
E non fanno eccezioni questi lavoratori che da quasi due
settimane sfidano il freddo nel tentativo di vedere riconosciuti i loro diritti
con davanti a se un futuro quanto mai cupo .
La speranza è che le istituzioni non siano sorde e cieche, ed
intervengano con la loro autorità onde aprire un tavolo di trattative . Nel
frattempo queste persone hanno bisogno di tanta solidarietà , come quella manifestata
concretamente da Don Gabriele e dai parrocchiani di Casbeno .
Purtroppo la situazione degli autisti presenti in piazza
della libertà evidenzia solo una delle
migliaia di realtà che costellano la situazione
occupazionale dell’Italia .Sembra ormai che solo gesti estremi che mettano in pericolo la
salute di chi li attui possono attirare un poco di attenzione dei media e delle
istituzioni .
Incredibile che nel 2000 un essere umano debba mettere a
repentaglio la propria vita per cercare di ottenere ciò che è scritto all’art.
1 della nostra Costituzione :”L’Italia è un repubblica fondata sul lavoro “.
Così lo è per i lavoratori del Sulcis che si rinchiudono
nelle miniere, così è stato per i lavoratori che sono stati per mesi sulla
torre del binario 21 della stazione centrale di Milano . Così è per i
lavoratori di Varese .
E’ giusto , è umano, è moralmente accettabile tutto ciò ?
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO