Leggendo le dotte,puntuali,precisazioni di illustri cattedratici rispetto alla maldestra affermazione di Michele Serra riguardanti i rapporti Lega –Università dell’Insubria , ho cercato di immaginare il senso di frustrazione che deve pervaso i loro animi nell’apprendere che l’intellighenzia leghista snobba continuamente la loro( nostra )università .
Chissà come ci saranno rimasti male nel sapere che il noto cassiere Belsito ha dovuto lasciare l’Italia per studiare contemporaneamente a Londra e a Malta , dopo aver taroccato un diploma nel sud d’Italia .
Gli ci sono volute due lauree in economia ed ha dovuto imparare il tanzaniano per mettere al sicuro i nostri soldi nell’odiata Africa . Che fisico ….da buttafuori !
Che dire poi di Rosy Mauro , che ha dovuto abbandonare la villa in Sardegna,pagata da noi , e le amorevoli cure per il capo E trasferirsi in Svizzera presso un rinomato College , in compagnia del fido autista , al quale, essendo amico intimo, non poteva negare una laurea .
In parlamento stanno ancora piangendo la sua assenza , memori della consumata abilità nel gestire la veloce asta del pesce marcio in una famosa seduta da lei diretta .
Purtroppo lo sconforto dei firmatari sfocerò in depressione perenne quando realizzeranno il fatto che il capo dei capi ha snobbato l’Università Padana per mandare il noto erede a Londra ad apprendere i segreti della City . L’altro l’aveva già mandato a nostre spese a Bruxelles .
Cari docenti , prima del gesto estremo cercate di sollevare i vostri animi pensando che una leghista , nostra onesta assessora regionale, non è andata a” studiare” all’esteroi : infatti Monica Rizzi la laurea di “ Psicoterapeuta “ se l’è inventata !
Egregi docenti, constatando con quanta fatica dirigenti leghisti , a costo di enormi sacrifici , lavorino alacremente in Italia e siano costretti a studiare all’estero per ottenere una laurea in una blasonata università , non pensate all’inutilità del vostro impegno quotidiano ?
Tutto questo è aggravato dal fatto che COSTORO devono trovare il tempo anche per i raid motonautici a Camogli, i giri di pista all’autodromo di Monza , le visite al Pirellone per ritirare il misero stipendio di consigliere regionale , o una gita a Roma per aumentare le indennità di parlamentare . Pensate ai loro”sacrifici” …. E soprattutto ai nostri che paghiamo le tasse per consentire loro di snobbare l’università di Varese , portare i nostri soldi in Tnzania,a Cipro,in Inghilterra, a Malta, in Svizzera….
E poi si capisce perchè il governo PDL_LEGA ha tagliare i fondi per le Università !
Nulla da dire ?
Personalmente mi sento derubato…….. e non da Roma Ladrona !
Dott. Andrea Bagaglio- Medico, laureato all’Università di Pavia .
Che ci si debba disfare tanto più ora dell'immagine di “contiguità” con la Lega è un fatto, ma tutti (o almeno chi ai tempi c'era) ci ricordiamo i manifesti in strada all'indomani dell'istituzione dell'Ateneo (da nessuno allora contestati). Per venire ai tempi nostri, la lezione cattedratica dell'onorevole Maroni di qualche settimana fa è un episodio non trascurabile (pure apprezzabile, se vogliamo, certo si tratterà ora di vedere quali altri politici verranno invitati nel prosieguo di quel corso).
RispondiEliminaBen vengano dunque tutte le prese di posizione utili a riappropriarci di quell'autonomia e di quella superiorità rispetto alle diatribe politiche, locali o nazionali che siano, che ci spettano - da docenti, ricercatori, scienziati e intellettuali - quasi più per dovere che per diritto.
Anche perché la più significativa occasione per farlo l'abbiamo persa con l'approvazione di uno statuto che elimina spazi di rappresentatività e partecipazione, attribuendo al futuro rettore ogni potere decisionale, e - sostanzialmente unico in Italia - collega direttamente i componenti "esterni" del CdA alla politica locale.
Qualcuno sostiene d'altra parte che una smentita sia una notizia data due volte. Ben più seria fu la "boutade" estiva sulla laurea hc all'onorevole Bossi. In quell’occasione, nessuno sentì alcun bisogno di “dissociarsi” e anzi i pochi commenti finiti sui giornali furono in alcuni casi addirittura possibilisti (e per chiudere la questione ci volle una dichiarazione del diretto interessato, se ben ricordo). Gelmini era ministro dell’università e la Lega “di lotta e di governo” teneva in pugno le sorti dell’esecutivo. Altri tempi, evidentemente.
Marco Cosentino
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