È quanto emerso da una ricerca frutto di un progetto pilota multidisciplinare promosso dalla Lilt (Lega italiana per la lotta ai tumori, dal Capol (Centro Assaggiatori produzioni Olivicole Latina) e dall’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Latina (che ha anche sostenuto finanziariamente l’iniziativa con una borsa di studio), volto all’individuazione del giusto equilibrio tra fattori nutraceutici e organolettici dell’olio pontino di qualità.
Per quanto riguarda i benefici sulla salute, ricercatori Eugenio Lendaro, Andrea Coccia e Roberto Monticolo affermano che esiste una diversa sensibilità all’azione antiproliferativa delle miscele polifenoliche che dipende principalmente dalla natura del sistema cellulare utilizzato. Inoltre i dati raccolti aprono delle prospettive interessanti a livello delle potenzialità farmacologiche delle miscele polifenoliche e in particolare dell’oleuropeina. Secondo loro è dimostrato, infatti,che l’attività antiproliferativa della miscela polifenolica è paragonabile a quella ottenuta dalla mitomicina, un antiblastico utilizzato nei protocolli clinici internazionali sul trattamento del carcinoma alla vescica. Inoltre, sempre dalle evidenze sperimentali raccolte sembra che il target biochimico di queste molecole sia principalmente la Tubulina.
Al mattino non più cappuccino ,ma caffè con olio :non è il massimo .
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