Con una sentenza storica la Corte Costituzionale ha appena bocciato su tutta la linea il decreto salva-Taxi di Salvini.
Giudicati “sproporzionati” i limiti imposti da Salvini agli NCC con l’unico obiettivo di difendere la categoria dei taxisti, in barba a qualunque concorrenza e sacrosanto diritto degli utenti e dei cittadini.
Insomma, dalla Consulta è arrivata una stangata epocale a Salvini e al governo.
In un Paese civile - cioè non questo - Salvini si dimetterebbe all’istante, come ha detto in modo puntuale il Presidente dell’Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona.
“Il ministro Savini deve dimettersi dato che, in violazione delle precedente sentenza della Consulta n. 56 del 2020 e di innumerevoli sentenze del Tar, pur di fare un regalo alla lobby dei tassisti, ha continuato imperterrito a considerarsi al di sopra della Costituzione".
Oggi è stata scritta una pagina storica in un Paese oscenamente corporativo.
Se ne faccia una ragione, ministro Salvini. Chieda scusa e si dimetta. Non necessariamente in quest’ordine.
Lorenzo Tosa
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