mercoledì 9 luglio 2025

Bibbiano, demolito il castello accusatorio: 11 assoluzioni | “Non esistono angeli o demoni”

 Renzi posta la foto di Meloni a Bibbiano: “A che ora intende chiedere scusa?”. Da Di Maio a Salvini, ecco cosa diceva la politica


Undici delle quattordici persone imputate per il cosiddetto “caso Bibbiano” sono state assolte in primo grado.

Erano accusate di aver redatto o agevolato relazioni false per allontanare bambini dalle loro famiglie e darli in affido, in alcuni casi, ad amici e conoscenti. 

Bibbiano è un centro con poco più di 10mila abitanti a 15 chilometri da Reggio Emilia. Il 26 giugno del 2019 ventiquattro persone furono messe sotto indagine e sedici di loro, tra cui amministratori, assistenti sociali e psicoterapeuti, furono sottoposte a misure cautelari.

 Secondo la procura di Reggio Emilia le false relazioni erano state compilate dopo sedute di psicoterapia che avevano suggestionato i minori, alterando i loro ricordi tanto da indurli, in alcuni casi, ad accusare ingiustamente i genitori di molestie sessuali.

Le informazioni sulle indagini all’epoca furono  usate anche in modo strumentale dalla politica, in una campagna violenta e sguaiata contro il Partito Democratico. Bibbiano infatti nel 2019 era amministrata da un sindaco del PD, Andrea Carletti.

Quelli che più di altri tentarono di sfruttare il caso furono i leader dei partiti di destra, Giorgia Meloni e Matteo Salvini: andarono a Bibbiano accusando esplicitamente tutto il PD di essere responsabile dei fatti al centro delle accuse. L’inchiesta venne usata anche per attaccare la giunta di centrosinistra dell’Emilia-Romagna, guidata da Stefano Bonaccini, anche perché nel 2020 si tenevano le elezioni. A Lega e Fratelli d’Italia si unì poi anche il Movimento 5 Stelle.

Fra le altre cose Luigi Di Maio, al tempo esponente più in vista del Movimento 5 Stelle, disse che non si sarebbe mai alleato «con il partito di Bibbiano», cioè appunto il PD, un soprannome che per qualche tempo divenne ricorrente fra i suoi critici. Giorgia Meloni si fece riprendere davanti al cartello che segna l’inizio del comune assieme a persone che avevano in mano fogli su cui era scritto: «Siamo stati primi ad arrivare. Saremo gli ultimi ad andarcene!».

Matteo Salvini, che nel 2020 puntò molto sulla speranza che una candidata di destra vincesse le regionali in Emilia-Romagna, durante la campagna elettorale tenne un comizio in paese.

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