Save the Children denuncia ancora gli attacchi indiscriminati nella Striscia di Gaza, nei quali continuano ad essere assassinati centinaia di civili, in buona parte minori.
Dal 27 maggio, più di 500 palestinesi sono stati uccisi e almeno 3mila feriti dalle forze israeliane mentre cercavano di accedere agli aiuti, sia presso i punti di distribuzione del Ghf o durante il tragitto verso gli altri pochissimi convogli di aiuti forniti dalle Nazioni Unite o dalle ong, secondo l’Ohchr (l’Ufficio dell’Alto commissario per i Diritti umani, ndr). Gli operatori di Save the Children a Gaza raccontano che i membri della famiglia e i vicini hanno vissuto o assistito a delle vere e proprie carneficine nei luoghi di distribuzione nell’ultimo mese.
Mohamed (i nomi degli intervistati sono tutti di fantasia per proteggerne la loro identità), collaboratore di Save the Children, ha raccontato che il suo vicino di casa, padre di quattro figli, «non aveva altra scelta se non quella di recarsi a un centro di distribuzione perché la sua famiglia aveva esaurito cibo e denaro. Si è recato a Rafah e gli hanno sparato, uccidendolo». Mohamed sta ora cercando di aiutare la vedova del suo vicino; dice che ora è indigente e traumatizzata, i suoi bambini piangono in continuazione. Comprensibilmente inconsolabili.( Da Vita.it )-
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