BARCELLONA - A Barcellona c’è trova una scultura pensata per non chiedere attenzione, eppure la ottiene comunque.
È “El Perro Abandonado”, l’opera intensa e toccante dello scultore catalano Artur Aldomà Puig, che ha saputo trasformare il dolore dell’abbandono in arte silenziosa.
La statua raffigura un cane solitario, seduto sul marciapiede, senza piedistallo, senza orpelli, senza gloria.
Non serve altro: bastano i suoi occhi spalancati e increduli per comunicare tutto. Uno sguardo carico di speranza, fedeltà ma allo stesso tempo abbandono, che colpisce dritto al cuore di chi passa.
È impossibile ignorarlo. La scultura non è solo una rappresentazione realistica di un cane: è un manifesto visivo contro l’abbandono degli animali, un gesto artistico che diventa denuncia sociale.
Realizzata nel 1977 e inaugurata l’anno seguente, l’opera fu donata dalla Liga Protectora de Animales y Plantas allo Zoologico di Barcellona. Al suo fianco si trovano due poesie incise, una in catalano e una in castigliano, scritte da Margarita Grosera, che ne rafforzano il messaggio emotivo. Le parole parlano dell’amore incondizionato che un cane è capace di offrire, a prescindere dalla razza o dal nome.
Un amore che spesso viene tradito dall’essere umano.
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