È successo di nuovo.
L’europarlamentare di Europa Verde Cristina Guarda è stata prima avvicinata e poi identificata dai carabinieri durante la tappa del Giro d’Italia.
La sua “colpa”? Aveva in mano e sventolava una bandiera della Palestina durante il passaggio dei corridori, per altro nel terreno di proprietà della sua famiglia.
Tanto è bastato per costringerla a favorire documenti e generalità. Come se fosse una pericolosa eversiva.
E lei, la diretta interessata, è stata perfetta nel rispondere ai carabinieri:
“Sono nel mio terreno. Sto esprimendo liberalmente il mio pensiero. Non credo ci sia necessità”.
“Stiamo facendo il nostro dovere”.
E lei:
“Penso che stiate facendo un po’ di più del vostro dovere”.
Guarda ha poi aggiunto spiegando l’accaduto:
“Facevo il mio, da essere umano, cittadina e politica: manifestavo per più di 50.000 vittime e i milioni di palestinesi oppressi, consumati da fame e sete, dilaniati da bombe e fuoco”.
Lei è stata grandissima, nel modo, nella forma, nella sostanza, persino nella risposta.
Il fatto è che tutto questo oggi, in Italia, nel 2025, è diventato sospetto, eversivo, pericoloso.
Anche questa è una forma di regime.
Solidarietà alla eurodeputata
Lorenzo Tosa -
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