BRESCIA-Alle 10.12 del 28 maggio 1974 un ordigno venne fatto esplodere in un contenitore della spazzatura durante una manifestazione antifascista: furono 8 le vittime, almeno 102 i feriti. Le iniziative in città per il 51° anniversario. Mattarella: «L'attentato aveva come obiettivo la destabilizzazione della Repubblica»
La ricorrenza che scandisce il cammino "con la giustizia" che la città ha intrapreso dal 1974 è scandita anche quest'anno dalla voce narrante di don Fabio Corazzina.
Il racconto della piazza s'interrompe alle 10.08, per lasciare spazio al raccoglimento. Davanti alla stele commemorativa c'è una coperta di fiori deposti dalle autorità e dalle delegazioni che si sono alternate in un corteo silenzioso.
I nomi delle otto vittime – Giulietta Banzi Bazoli, Livia Bottardi Milani, Alberto Trebeschi, Clementina Calzari Trebeschi, Euplo Natali, Luigi Pinto, Bartolomeo Talenti, Vittorio Zambarda – risuonano nella piazza, accolti da applausi commossi. Alle 10.12, l'esatto momento dell'esplosione di 51 anni fa, il silenzio avvolge tutto, rotto solo dagli otto rintocchi dell'Orologio Astrario. Un minuto di silenzio, poi un lunghissimo applauso, cui fa eco le campane delle parrocchie della città si uniscono in un omaggio corale.
"Camminando con la giustizia" è il tema della piazza di quest'anno, segnato dalla sentenza del Tribunale Minorile di Brescia che, il 3 aprile 2025, ha condannato Marco Toffaloni a trent'anni di reclusione come esecutore materiale della strage neofascista. "Tassello dopo tassello, la verità si compone", hanno dichiarati i sindacati dal palco, sottolineando il lungo percorso verso la giustizia, intrapreso con tenacia dai familiari delle vittime e dalla comunità bresciana.
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