ASCOLI PICENO -Ascoli, con le sue due medaglie d’oro per attività partigiana, in teoria continua ad essere il punto nero che mette in dubbio i calcoli di un centrosinistra che ha più di una speranza di vincere tra qualche mese LE ELEZIONI REGIONALI -
Migliaia di persone – moltissimi i giovani – hanno attraversato il centro per la prima manifestazione antifascista della storia della città. Non è uno scherzo e la battuta sul fatto che uno spettacolo del genere non si vedesse dal 25 aprile del 1945 è stata quasi subito corretta dal solerte militante dell’Anpi: «Dal 18 giugno del 1944, quando il Corpo italiano di Liberazione entrò in città».
La miccia che ha innescato tutto è il caso della fornaia Lorenza Roiati, che il 25 aprile aveva esposto davanti al suo negozio nella centralissima piazza Arringo uno striscione con scritto «Buono come il pane, bello come l’antifascismo» e si è trovata ben due volte la polizia alla sua porta per un’identificazione.
Questo mentre altrove si alzavano bracci destri al cielo e si urlava «presente!» al nome del duce senza che nessuno facesse granché per impedirlo né si ponesse il problema di chiedere documenti e generalità.
LA STORIA di Lorenza Roiati è finita anche in Parlamento. Ce l’ha portata il deputato locale del M5s Giorgio Fede e dal Viminale gli hanno risposto che gli interventi non erano concordati. In pratica la polizia ha scaricato tutta la colpa sul Comune, che in qualche modo avrebbe dato disposizione agli agenti locali di andare a vedere cosa stesse succedendo davanti alla porticina del locale chiamato «L’assalto ai forni». I video circolati sui social testimoniano una certa dose di aggressività di troppo da parte dei controllori. Da qui il rumore scaturito dal caso. E il silenzio del sindaco, che non ha fatto nemmeno una telefonata e quando si è presentata nel suo ufficio la senatrice di Avs Ilaria Cucchi manco si è fatto trovare. Nei giorni precedenti, sempre sull’onda del caso Roiati, in città era venuto anche Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro e ora europarlamentare del Pd, candidato in pectore del nascente campo largo in salsa marchigiana. La reazione della destra locale è stata quella tipica dell’animale ferito. Sguardo torvo e ringhiate difensive: «È la prima volta che Ricci viene qui…».
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