SESTO CALENDE - Mattinata culturale interessantissima a Sesto Calende presso la chiesetta di San Vincenzo -
I professori archeologi che hanno diretto i lavori nel mese di settembre hanno illustrato come si è arrivati ad individuare l'area di proprietà della fondazione Ca Granda di Milano ( Ospedale Niguarda )-
Come si è proceduto agli scavi una volta individuate le aree un tempo edificate ..
Scavo grosso con trattore , poi studenti e specializzandi in archeologia di Milano .
i primi risultati degli scavi si pensi di attribuire a grande edificio di epoca romana, non di carattere residenziale, bensì di culto databile tra gli ultimi 100 anni prima di Cristo e i primi 100 anni dopo Cristo
Ovvero .....«Sulla base dei materiali emersi possiamo avere una data indicativa attorno alla fine dell’età repubblicana e l’inizio età imperiale, a cavallo tra la fine del primo secolo avanti Cristo e l’inizio del successivo – spiega il prof Zamboni -. Il grande dubbio che affronteremo nelle prossime settimane e mesi di lavoro, durante quello che viene chiamato studio post-scavo, sarà cercare di capire come questa struttura si inserisca all’interno del paesaggio antropico. La sensazione, tutta da confermare, è che si tratti a un grande edificio di culto di età romana. In archeologia è giusto sottolineare come l’errore può e fa parte del processo di conoscenza, l’importante è saperlo poi riconoscere».
L’ipotesi nasce dal tipo di planimetria emersa e dalla scarsità di oggetti domestici e dalla presenza di altri invece funzionali alla celebrazione di un culto, insieme a una serie di indizi secondari, ancora incerti nella correlazione, come la presenza sul territorio degli altari con le dediche a Diana e a Ercole oggi conservati al Museo di Sesto Calende.
«Indizi che fanno pensare a un paesaggio non solo insediativo ma con aspetti simbolici monumentali e cultuali – sottolinea Zamboni -. Un aspetto interessante da approfondire è i terrazzi artificiali dell’area che regolarizzano e monumentalizzano il sito di San Vincenzo verso l’abitato Sestese. Se davvero questi terrazzi fossero antropici e romani, si delineerebbe un quadro molto affascinante e suggestivo di un luogo soprelevato, venendo dal lago, con questo grande edificio che occupa una posizione strategica».
Presenti la sindaca e l'assessora al cultura -
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