Il Torneo Interclubs Vinalopó è una corsa amatoriale spagnola che si snoda in varie tappe distanziate anche di parecchi giorni l’una dall’altra: la prima a gennaio, l’ultima marzo. Possono prendervi parte tesserati a vario titolo della federazione spagnola dai 17 anni in poi. Pur essendo gare distinte, alla fine viene stilata una sorta di classifica per ogni categoria. Insomma, non è il Tour de France, o la Parigi-Roubaix o il Giro delle Fiandre. Per un giorno almeno, però, ruba la scena alla grandi classiche e non per un motivo per cui andare orgogliosi.
Partono in 182, alla notizia del controllo antidoping si ritirano in 130
Infatti su 182 partecipanti alla frazione di Villena, solo sono 52 arrivati al traguardo: ben 130 i ritirati. E fin qui ci potrebbe pure stare, la storia del ciclismo è piena di corse epiche condotte in condizioni estreme (viene in mente una leggendaria Liegi vinta nella bufera di neve da Bernard Hinault). La situazione però in questo caso è diversa. Primo, non c’erano condizioni di corsa complicate, secondo – e qui sta il punto – i 130 che se ne sono tornati in fretta e furia a casa adducendo i motivi più svariati, lo hanno fatto dopo l’annuncio di un controllo antidoping fatto dagli stessi organizzatori.
La denuncia di un ciclista: “E’ una farsa”
La denuncia del misfatto è stata fatta da Alvaro Marzá, uno dei 52 che la gara l’hanno finita: è arrivato al secondo posto. Il duro attacco via social: "Vediamo se verranno presi provvedimenti, perché questa è una farsa. Comunque, ho superato il test antidoping. È la terza volta. Vediamo se mi daranno i risultati, e poi li renderò pubblici".
Gli organizzatori hanno fatto poi sapere di essere impegnati nella lotta per un ciclismo pulito. Parole che però, alla luce di quanto successo, suonano vuote.
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