Il carabiniere che ha detto “Sergio Mattarella non è il mio Presidente” alla manifestazione pro Palestina del 27 gennaio scorso ha avuto sfortuna. Se l’affermazione è in sé inaccettabile e non si discute, si può far scendere in campo la malasorte di averla pronunciata proprio in faccia a Franca Caffa, la 95enne più dibattuta ed elogiata d’Italia in questi ultimi giorni. E a ragion veduta. Chiamandola come ospite d’apertura della puntata, Geppi Cucciari ci regala un’intervista davvero da incorniciare. Caffa racconta la sua incredibile vita passata a manifestare per i diritti degli ultimi (“che io però, per come sono intesi oggi, chiamerei i primi”). Specie, quello alla casa. “Sono una comunista genovese - si presenta - iscritta alla CGIL a 20 anni. Da allora, ho sempre partecipato ai cortei, fatto migliaia di scale per chiedere firme contro il nucleare, preso qualche manganellata dai poliziotti ma nemmeno troppe. Vedevo molti finire in ospedale, però”. La donna è stata anche insignita dell’Ambrogino d’Oro, proprio per il suo indefesso impegno civile: “Quando l’ho ricevuto, ho subito scritto una lettera al sindaco per sottolineare le principali criticità di Milano a cui le amministrazioni, sia di destra che di sinistra, non hanno mai prestato grande orecchio. Questa città non è solo moda ed eccellenze, ma anche famiglie che vivono nelle case popolari e, col frigo vuoto, non sanno come arrivare a fine mese”. “Quante persone ha aiutato nella sua vita?”, le domanda Cucciari. E Caffa risponde, senza esitare: “Penso soprattutto alla gratitudine che provo verso tutti gli incontri, tutte le relazioni che ho avuto la fortuna di avere nel corso del tempo”. Combattente, monumentale. Nel caso ve la foste persa, intervista da recuperare. Anche nelle scuole, se possibile.
Franca Caffa, 95 anni, racconta la sua vita di lotta in difesa degli “ultimi” (che, per lei, sono “i primi”)
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