La strategia del governo, d’altronde, era apparsa chiara fin da subito: dimostrare l’abbondanza di litorale ancora disponibile, e quindi potenzialmente assegnabile in concessione, per non dover liberalizzare le concessioni esistenti, come invece chiesto ripetutamente dall’Europa.
La soluzione è una sorta di escamotage, nemmeno troppo velato, con cui si limiterebbe l’applicazione della direttiva Bolkestein – che impegna l’Italia a mettere a gara le licenze – ai soli tratti di costa liberi, così da non scontentare le richieste dei balneari, le cui concessioni sono state prorogate di un altro anno dal governo, fino al 31 dicembre 2024.( iL f . )
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