venerdì 5 maggio 2023

CENTENARIO DELLA NASCITA DI ROCCO SCOTELLARO

 


POTENZA - Il 4 maggio a Potenza, nei locali del Museo archeologico provinciale, è STATA INAUGURATA “La grande mostra Omaggio a Rocco Scotellaro. 

Sabato, 6 maggio 9:00, si svolgerà invece il convegno “L’attualità di Rocco Scotellaro e il ruolo delle donne nella sua vita e nella sua poetica” nella Sala “Arturo Lacava”- Museo Archeologico Provinciale, Potenza.

 Entrambe le iniziative sono promosse e organizzate dall’Associazione Terre Joniche e La Casa del Popolo Ambulante. Direttore artistico Luciana Coletta.

“Quello che mi ha meravigliato e perplesso, sottolinea Katya Madio, presidente dell’Associazione TerreJoniche, è stato osservare quanto, in un clima di festa e celebrazioni, in un fermento organizzativo così interessante in onore di Scotellaro, venivano meno elementi importanti che ne tracciavano la storia e il profilo. Nello specifico, ci siamo accorti, sollecitati anche dalle ricerche dell’artista Ulderico Pesce, che nell’ultimo libro delle sue opere (Contadini del Sud e l’Uva puttanella) edito da Mondadori, veniva eliminata la lunga prefazione fatta da Carlo Levi, la bellissima lettera della madre Francesca Armento e lo scritto di Rossi Doria. Allo stesso modo, la necessità di rivalutare Scotellaro e considerarlo “autore maggiore” e per questo considerare l’idea di inserirlo d’obbligo nel testi di Letteratura Italiana, ci ha portato a notare che nel Decreto ministeriale 211 del 2010 “Indicazioni nazionali per i Licei”, relativamente allo studio della Letteratura italiana del Novecento, fosse presente un esempio, seppure semplificativo, di autori da leggere e studiare; 17 autori nello specifico di cui una sola donna, Elsa Morante.

 Tra gli autori menzionati nessuno proveniva dal Meridione. Esempio questo che dà alle Case editrici la propensione ad inserire d’obbligo nelle antologie gli autori menzionati, escludendo o riducendo notevolmente la letteratura meridionale di primo Novecento. E’ d’obbligo chiedersi, dunque quale battaglia per ridare a Scotellaro la sua legittimità se quella che viene contestata è tutta la poesia meridionalista del Primo Novecento.

 Scotellaro nella sua vita, seppur breve, è stato un fermento: stringeva legami; apriva dialoghi e a volte conflitti, sulla base della comune volontà di cambiamento. ebbene cosa possiamo fare noi oggi rispetto a un mondo che sta naufragando e auna storia che inizia a perdere i suoi contorni originari? Ecco che è nata più forte di prima la voglia di costruire una rete di legami, una ricerca di contatti e di relazioni volti a condividere progetti, programmi e iniziative finalizzate a ristabilire l’ordine delle cosee la verità storica.

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