E' successo un'altra volta. Una circolare alle scuole dell'assessore regionale al Lavoro e all'Istruzione Elena Donazzan ha di nuovo scatenato le polemiche (l'ultima volta era accaduto due anni fa, quando cantò Faccetta Nera durante una trasmissione radiofonica).
Parliamo della campagna italiana di Russia, durante la Seconda guerra mondiale. In quella battaglia persero la vita migliaia di alpini, mandati in guerra dalla dittatura fascista che combatteva al fianco della Germania nazista di Hitler.
Mandati ad uccidere i russi a casa loro
Nella circolare della Regione Veneto, però, oltre a venir esaltate le gesta dei soldati italiani, l’assessora si rammarica per le vittorie sul campo dell’esercito russo.( SOVIETICO )
“La data del 26 gennaio 1943 segna un momento storico importante nella nostra storia. La data è nota per ricordare la ‘campagna’ di Russia, impresa che è valsa agli Alpini la definizione di unico Corpo d’Armata imbattuto( ? ) in terra di Russia, ed evidenzia il valore dei nostri soldati, che con abnegazione si sono battuti in nome della Patria ( FASCISTA NDR) – si legge nel testo della circolare – Per capire anche solo parzialmente quello che è avvenuto tra le case e nel territorio di Nikolajewka, bisogna partire dall’autunno del 1942, con gli Alpini schierati sul Don. Erano 270.000 soldati italiani”.
E ancora: “Purtroppo già nel mese di dicembre i Russi dilagano accerchiando le divisioni posizionate più ad est. Alle divisioni di fanteria viene data l’indicazione della ritirata dalle posizioni sul Don, mentre gli Alpini rimangono posizionati. Il 13 gennaio i Russi sferrano un’offensiva rompendo il fronte degli Ungheresi e dei Tedeschi, chiudendo con una manovra a tenaglia il corpo d’Armata degli Alpini”
Ricorda la battaglia di Nikolajewka (inverno 1943) usa l'avverbio 'purtroppo', dimenticando che l'esercito italiano era l'aggressore" capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella, "Parlando della Giornata della Memoria non cita mai il nazismo e il regime fascista. Cosa altro dovrà dire per rendere evidente che non può ricoprire il ruolo di rappresentante della Cultura in Veneto?''
"Purtroppo il Veneto ha un'assessora all'Istruzione 'dedita' alla propaganda nazifascista. Ci chiediamo come faccia un partito che governa un Paese fondatore dell'Unione europea, membro della Nato e del G7, a tollerare simili esponenti. Meloni non ha nulla da dire? Perché ciò che è accaduto in Veneto è di una gravità inaudita". Lo dichiara Annalisa Nalin della segreteria di +Europa e portavoce del partito in Veneto.
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